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Debito pubblico alle stelle

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600miliardi di euro. E non va meglio sul fronte degli Enti locali, con le regioni che trainano la crescita del debito del 23%. A calcolare il valore è stata la Banca d'Italia nelle sue statistiche: a settembre il buco nel bilancio italiano ha raggiunto il nuovo record mettendo a segno una crescita di 90 milioni. Mentre dal Programma di Stabilità presentato dal Governo a Bruxelles viene fuori che quest'anno il deficit salirà al 5,7%, rispetto al 4,8% previsto e che la manovra del 2008 dovrà essere di almeno 10,5 miliardi. Debito stellare. Nuovo record di 1.601,5 miliardi a fine settembre, con una crescita del 6% dall' inizio dell'anno. Il Governo nel Programma di Stabilità presentato a Bruxelles non nasconde che il debito salirà al 107,6% del Pil, un punto di crescita rispetto al 106,6 dello scorso anno. Con la finanziaria si è però portato i conti sulla giusta rotta: la virata porterà effetti già dal prossimo anno, fino a far planare il debito sotto il 100% nel 2011. Il traguardo previsto dal Trattato di Maastricht è però più lontano: si scenderà sotto il 60% del Pil solo nel 2020, forse nel 2019 se l'avanzo primario correrà più del previsto. Cresce il debito delle regioni. Non va meglio sul fronte del debito degli enti locali (+23,5%). Dall'inizio dell'anno viaggia a un +15,5%, ma sono le regioni a dare benzina con un incremento del 23,5% nei primi 9 mesi dell'anno. Più fiacco è l'andamento dei comuni: +8,7%. Nel 2008 manovra da 10,5 miliardi. Anche se la manovra ora in discussione ha un effetto strutturale e riduce di un punto il deficit nei prossimi anni, per centrare il 2,2% previsto per il 2008 sarà necessario, il prossimo settembre, varare una finanziaria che preveda una correzione da 10,5 miliardi. L'unica speranza è data dall'andamento delle entrate. Quest'anno , ha detto il vice ministro per l'Economia Vincenzo Visco, il gettito ha segnato una crescita di 36-38 miliardi. Sarà strutturale? Presto per dirlo, anche se Visco promette: «Il prossimo anno sarà possibile procedere a scelte di politica economica meno gravose». Quest'anno deficit al 5,7%. Il deficit dei conti pubblici arriverà quest'anno al 5,7% del Pil, una impennata dovuta sia all'effetto della sentenza dell'Iva sull'auto (che vale 1,2 punti di Pil, sia all'accollo da parte del Tesoro del debito per l'Alta Velocità ferroviaria (che vale 0,9 punti). Per il prossimo anno, invece, il deficit potrà andare da un 2,6% (se la crescita sarà dell'1,8%) a un 3,1% (se l'economia si fermerà a un +0,8%).

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