Cambio al vertice
SanPaolo, Iozzo lascia e le deleghe passano a Modiano
Alfonso Iozzo si è dimesso dall'incarico di amministratore delegato dell'Istituto torinese in vista della nomina alla presidenza della Cassa Depositi e Prestiti. Il testimone per la gestione della banca è passato così al direttore generale, Pietro Modiano, che assumerà la guida unitaria dell'istituto di Piazza San Carlo sino a fine mese, e in attesa che l'intera gestione venga di nuovo ridisegnata nell'anno nuovo dalla fusione con Banca Intesa. Le dimissioni di Iozzo non sembrano comunque destinate a cambiare la governance della futura superbanca, già ampiamente definita. L'ad uscente a Torino è nel consiglio di sorveglianza della nuova Intesa Sanpaolo. Diversi giuristi, tra i quali anche il presidente della Compagnia San Paolo, Franzo Grande Stevens, avevano già chiarito nelle settimane scorse che l'incarico di Iozzo al vertice della Cdp non è incompatibile con quello nella nuova banca. La designazione per la Cdp, arrivata all'indomani della chiusura delle liste sul nuovo consiglio da presentare all'assemblea del primo dicembre, aveva invece comportato un cambio in corsa rispetto alla vice presidenza «torinese». La carica è poi andata a Rodolfo Zich, l'ex rettore del Politecnico indicato nel board dalla Compagnia, che andrà ad affiancare l'altro vice, il presidente delle Generali, Antoine Bernheim. Il consiglio di gestione della futura superbanca dovrà venir nominato dal consiglio di sorveglianza. Il nuovo board non si riunirà prima che la fusione abbia efficacia, non prima di gennaio cioè. Allo stato, comunque, non si preannuncia un ingresso di Modiano in consiglio e il manager appare destinato all'incarico di direttore generale con funzioni vicarie rispetto all'amministratore delegato unico Corrado Passera. Da subito, peraltro, era parso chiaro a Torino che con le probabili dimissioni di Iozzo la reggenza avrebbe potuto passare interamente al presidente, Enrico Salza, senza la necessità di procedere alla nomina di un nuovo amministratore delegato nell'interregno e un Cda straordinario il primo dicembre, prima dell'assemblea sulla fusione, aveva provveduto a mettere a punto la gestione dei diversi dossier della banca per le prossime settimane. Ieri, intanto, si è riunito a Milano un comitato esecutivo di Banca Intesa, che secondo fonti finanziarie si sarebbe limitato ad affrontare le «normali pratiche» dell'istituto.