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Autostrade, naufraga la fusione con Abertis

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Fonti di mercato riferiscono che l'operazione non andrà più in porto. Oggi arriva l'ufficialità

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Oggi il consiglio di amministrazione si riunirà per prendere una decisione definitiva sulla fusione con Abertis e subito dopo presenterà le sue valutazioni all'assemblea degli azionisti. La battaglia di ricorsi tra Anas e il gruppo che fa capo ai Benetton al momento non lasciava spiragli. Ecco perché i vertici di Autostrade sceglieranno di chiudere definitivamente l'operazione. Le conferme arrivano anche da fonti di mercato. L'autorizzazione dell'Anas al progetto non è arrivata, complice anche le posizioni critiche del ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro. E senza il via libera dell'ente concessionario delle strade, ha indicato nei giorni scorsi il presidente di Autostrade Gian Maria Gros-Pietro, sarà «inevitabile rinunciare al progetto». E' fallito l'escamotage indicato da Abertis: rinviare tutto, fermare il progetto per riproporlo quando il quadro sarà definito, quando cadranno rischi e variabili che oggi rendono difficile concludere l'operazione. La decisione di prendere tempo poteva consentire di rivedere, per esempio, il valore della società italiana, e quindi il rapporto di cambio per una fusione tra pari, calcolando gli effetti della riforma delle concessioni autostradali varata dal governo con la Finanziaria e ancora oggetto di possibili modifiche. Non ci sarà nessun rinvio di 5-6 mesi, che avrebbe permesso anche sapere l'esito delle procedure avviate da Bruxelles: quella sospesa dal commissario alla Concorrenza Neelie Kroes, e quella del commissario al Mercato interno Charlie McCreevy, che attende le risposte del governo italiano entro metà gennaio. «Anche se ancora non è stata presa alcuna decisione», confermava ancora fiducioso da Madrid il direttore generale di Abertis, Josep Martinez-Vila, «si potrebbe pensare di fermare la fusione in attesa di un quadro normativo in Italia più preciso e di una risposta di Bruxelles. Poi, una volta chiarito il quadro legislativo italiano si potrebbe studiare se andare avanti o meno con la fusione». Meno possibilisti si erano espressi i sindacati. «L'impressione che se ne ha è che, a questo punto, la fusione non si faccia», riferisce la Fit Cisl al termine di una riunione delle organizzazioni dei lavoratori con i dirigenti di Autostrade e Abertis. Il titolo Autostrade, intanto, scivola ancora in Borsa: ieri ha perso l'1,6% a 22,14 euro. Vedremo le reazioni alla riapertura del mercato dopo il no definitivo alla fusione con Abertis.

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