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di FILIPPO CALERI ABERTIS, la società spagnola che puntava a una fusione con il gruppo Autostrade, comincia ...

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«Arriviamo con la stessa volontà con la quale abbiamo avviato il processo quasi otto mesi fa, ma le decisioni adottate via via dalle autorità italiane hanno sollevato difficoltà crescenti e ci hanno obbligati a rivedere continuamente la nostra posizione» ha spiegato in un comunicato l'ad di Abertis. Che a tre giorni dall'assemblea di Autostrade Abertis sa che la settimana che comincia oggi sarà decisiva per decidere sulle nozze fra le due società. «L'attuale progetto di fusione con Autostrade entra nella fase decisiva. Nei prossimi giorni dovremo assumere decisioni importanti riguardo all'operazione» ha aggiunto Alemany Mas, ricordando che Abertis «ha fatto di tutto da aprile a oggi per completare l'integrazione ma che si è trovata davanti un fuoco di sbarramento del governo italiano». Una frase quest'ultima che non sembra essere andata giù al ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, che dall'atto della sua investitura nel Governo Prodi, ha frenato in nome dell'interesse pubblico le ambizioni dei due gruppi. «Non è affatto un fuoco di sbarramento quello che il Governo italiano sta opponendo alla fusione Autostrade-Abertis, come denunciato dalla società spagnola: è, semplicemente, una richiesta di chiarimento su investimenti che si sarebbero dovuti realizzare in passato e quelli futuri che si vorrebbero attuare» ha dichiarato Di Pietro rispondendo alle dichiarazioni dello spagnolo. Ma tant'è per ora l'incertezza è l'unica variabile che domina il dossier dopo l'approvazione dell'articolo 12 del decreto fiscale collegato alla legge Finanziaria che ha modificato le regole sulle concessioni autostradali. «La modifica unilaterale e retroattiva delle regole del gioco già ha generato insicurezza», ha osservato il numero uno di Abertis, che ha aggiunto: «Non voglio dire che l'operazione non sia realizzabile, però ormai rimane davvero molto poco tempo per realizzarla secondo il calendario che avevamo previsto. A tre giorni dall'assemblea di Autostrade e a venti dalla fine dell'anno ancora non sappiamo come si configurerà la normativa italiana sulle concessioni. Inoltre la fusione non può ancora contare sulle autorizzazioni del governo italiano, e infine quest'ultimo ha avviato azioni legali contro Autostrade». Il disimpegno degli spagnoli dall'affare, se non non arriverà un segnale distensivo dall'Esecutivo, insomma, è molto probabile.

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