«Troppe tasse non aiutano lo sviluppo»
Federica Guidi non è solo la figlia di Guidalberto, imprenditore e membro del direttivo di Confindustria. Ma è anche impegnata in prima linea come imprenditrice a capo della Ducati Energia, posizione dalla quale fa sentire la sua voce anche in Confindustria dove ricopre dal 2005 la carica di vice presidente nazionale dei Giovani imprenditori. «Ho un ottimo rapporto con il presidente Matteo Colaninno - spiega Federica Guidi - e lavoriamo insieme per lo sviluppo e il benessere delle imprese». La nuova classe dirigente ha molte personalità di spicco al suo interno. «Non mi piacerebbe fare politica - precisa - preferisco la politica del fare». Certo è che sarebbe un ottimo candidato, a prescindere dalle quote rosa. Dopo una prima esperienza professionale a Rolo Finance (Rolo Banca) passa all'azienda di famiglia, la Ducati Energia, dove la sua carriera parte dal basso, senza corsie preferenziali: prima nel settore produzione, poi nell'ufficio tecnico e nel commerciale. «Dovevo restare solo 3 mesi a Rolo Banca - dice - ma poi una collega è andata in maternità e così sono rimasta altri 2 anni. Mi proposero un contratto a tempo indeterminato e allora 'trattai' con mio padre e decisi di entrare nell'azienda di famiglia». Attualmente è direttore ufficio acquisti e logistica della società bolognese, dove siede nel Cda. Ducati Energia ha un fatturato consolidato di circa 100 milioni di euro ed è leader europeo nella produzione di condensatori. Parallela a quella aziendale, comincia la sua strada associativa. In Confindustria, dal 2002 è presidente Regionale Gruppo Giovani Imprenditori dell'Emilia Romagna e nell'aprile dello scorso anno viene nominata vice presidente nazionale, oltre che continuare ad essere membro del Comitato Centrale. Con delega all'economia e finanza d'impresa, tra le tematiche che predilige ci sono la concorrenza nei mercati e la lotta all'evasione fiscale. «Ho ereditato da mio padre la testardaggine - afferma Federica Guidi - e sono una decisionista. Mi confronto con tante aziende straniere in molti mercati ecco perchè a volte sono critica con la politica italiana quando non sostiene a dovere lo sviluppo. Bisognerebbe intervenire sulla spesa e non gravere le imprese di un peso fiscale eccessivo». Viaggia molto per lavoro soprattutto in Romania e Croazia dove Ducati Energia ha due stabilimenti. Senza dimenticare l'India per seguire personalmente la joint venture da poco siglata da Ducati Energia. «Credo nel mercato indiano - dice - ma penso più al Vietnam, in chiave futura, che non alla Cina, dove molti hanno investito senza grande successo e dove è facile che venga copiato il prodotto». Difficile essere competitivi quando il costo delle materie prime lievita e la debolezza del dollaro non aiuta. «Puntiamo molto sulla ricerca e sviluppo. Abbiamo creato un importante centro a Trento dove lavorano circa 15 ingegneri che presto diventeranno 25. L'innovazione è fondamentale: stiamo anche per lanciare sul mercato il Free Duck, un ciclomotore a 4 ruote, ibrido (elettrico+benzina). L'idea è commercializzarlo all'inizio del 2007». E' nel cda della Fondazione DopodiNoi, un'associazione no-profit del Comune di Bologna che si occupa dell'assistenza ai disabili senza famiglia. Poco tempo libero, che passa con Trudy, l'inseparabiel Golden Retriwer, ma tante idee per sostenere il made in Italy. Il viaggio è appena cominciato.