Manca chiarezza sulle mosse successive alla cessione del 30,1%
E cioè se a cessione avvenuta del 30,1% resterà azionista o si libererà di tutte le azioni della compagnia di bandiera in mano al Tesoro, oggi pari al 49,9%. A ribadire l'incertezza sulle mosse successive è stato ieri il presidente del Consiglio, Romano Prodi, che ha detto questo aspetto «non è assolutamente definito» durante la sua visita ad Oporto, in Portogallo, per partecipare al congresso del Pse. «Lei prenda il bando e c'è scritto che noi mettiamo in vendita almeno il 30,1% - ha detto il premier -. Questo è quello che il governo ha deciso e nient'altro di diverso da questo». E ha agginto «Abbiamo fatto una proposta al mercato seria, come Dio comanda, e accolta con serietà dagli operatori». I mercati, dopo il primo entusiasmo, sembrano ora freddi in attesa del bando di gara. Il titolo ha perso ieri lo 0,7%, a 0,985 euro, con un buon recupero nel finale dopo aver toccato il valore più basso a quota 0,967 euro. A Piazza Affari sono stati ancora sostenuti gli scambi, segno comunque di una attenzione che non cala: è passato di mano il 3,9% del capitale. Insomma in attesa che vengano esattamente delineati i dettagli dell'operazione, sembra cambiare il clima sulle aspettative del mercato. Preoccupano le condizioni che il governo ha deciso di porre per tutelare gli interessi pubblici legati, per esempio, al mantenimento degli attuali livelli occupazionali e dei servizi. Sono ancora da definire, ma secondo alcuni analisti potrebbero essere tanto stringenti da scoraggiare i possibili acquirenti: si teme quindi che l'asta possa andare deserta, o che le azioni del Tesoro possano essere aggiudicate ad un prezzo anche inferiore all' attuale valore dei titoli in Borsa, quindi determinare un prezzo poco interessante per l'opa obbligatoria che seguirà la cessione della quota (prezzo determinato dalla media tra il valore di cessione della quota del Tesoro ed il prezzo medio del titolo in Borsa negli ultimi 12 mesi). «Può darsi che non per tutti sia conveniente fare un'offerta, lo vedremo», ha commentato Prodi: «Ci sarà un bando, con tutti gli aspetti. Andiamo in modo trasparente e ordinato verso la realizzazione del progetto». All'estero è stato critico il Financial Times, che he smontato la vendita con un commento dal titolo «la privatizzazione di Alitalia si trasforma in una pantomima».