Guarguaglini: «Meno barriere tra Usa e Ue»
Lo ha detto il presidente e amministratore delegato di finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, durante una conferenza sulle prospettive globali dell'industria della difesa all'Hudson Institute di Washington. «Per rafforzare l'efficacia della collaborazione industriale nel campo della difesa tra le due sponde dell'Atlantico - ha detto Guarguaglini durante il suo intervento - dobbiamo migliorare un pò il nostro approccio passando dal concetto di una partnership in cui si condividono i rischi, alla più coraggiosa decisione di accettare il rischio di una piena condivisione della partnership». Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente e amministratore delegato della Lockheed Martin, Robert J. Stevens, secondo cui «è possibile per gli stati uniti e i governi alleati sviluppare una politica che faciliti il trasferimento tecnologico». Secondo Guarguaglini «oltre alla già consolidata abitudine di condividere rischi e obiettivi commerciali nei programmi congiunti le aziende americane e europee dovrebbero accettare la sfida di abbracciare una cooperazione più stretta e più profonda, che deve includere intese più efficaci sul trasferimento di know-how e di tecnologie, un ammorbidimento dell'approccio buy national (il comprare da aziende del proprio paese, ndr), e una sostanziale semplificazione delle procedure amministrative. Per Sstevens la collaborazione industriale internazionale nel campo della difesa «è diventata un imperativo strategico» perché, tra l'altro, «sostiene l'innovazione» e dà modo di offrire prodotti migliori «a costi più sostenibili». Il numero uno della Lockheed Martin si è detto preoccupato che «all'interno dell'Unione Europea e negli Stati Uniti l'impulso verso il protezionismo potrebbe guadagnare sostegno». Lockheed Martin invece, ha aggiunto, supporta «gli sforzi in atto per rendere i mercati della difesa e della sicurezza americano e europeo più aperti e competitivi. Tuttavia oltre alla politica commerciale, ha detto ancora Stevens, «se i governi vogliono realizzare il pieno valore di una partnership industriale internazionale devono anche riformare le regole del trasferimento delle tecnologie».