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Bce, verso un nuovo rialzo dei tassi

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Il costo del denaro potrebbe arrivare al 3,5%. Mutui e prestiti più cari

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Il board della Banca centrale europea si riunisce oggi, ma già ieri i mercati davano per scontata una nuova stretta di un quarto di punto del costo del denaro, che salirà probabilmente al 3,5% dal 3,25% attuale. Rendendo piu cari mutui e prestiti per evitare un surriscaldamento dei prezzi di Eurolandia. L'istituto centrale con ogni probabilita non solo deciderà il sesto aumento dei tassi negli ultimi 12 mesi, ma potrebbe anche dare indicazioni, dopo la riunione del Consiglio direttivo, di nuove strette monetarie in arrivo nei primi mesi del prossimo anno. A marzo la nuova stretta. Gia nelle scorse settimane il presidente dell'istituto Jean-Claude Trichet, aveva lasciato intendere che un ritocco all'insu del costo del denaro sarebbe stato probabile a fine anno, data la ripresa economica ormai solida in Europa e qualche fiammata inflazionistica indesiderata. Ieri è arrivato anche il parere favorevole del Fondo monetario internazionale. Secondo gli esperti, il consiglio della Banca centrale, oggi alzerà il tasso di riferimento di un quarto di punto percentuale. E secondo il sondaggio di «Bloomberg», Trichet potrebbe preparare il terreno per un'altra stretta, per portare probabilmente il tasso di riferimento al 3,75% a marzo. Previsioni in rialzo. Molto dipenderà dalle nuove previsioni sulla crescita economica e l'inflazione elaborate dagli economisti della Bce, che Trichet annuncera oggi stesso. Secondo il Financial Times Deutschland, gli esperti dell'Eurotower hanno probabilmente ritoccato lievemente al rialzo le stime di crescita per il 2007, il che depone ulteriormente a favore di un rialzo dei tassi. Di certo l'espansione economica di Eurolandia è ai massimi degli ultimi sei anni, e la liquidita nel sistema è lievitata. Lo stesso Ocse, la scorsa settimana, ha ipotizzato due nuovi rialzi del costo del denaro nel corso del prossimo anno. Supereuro al galoppo. Una nuova stretta monetaria avra un impatto sul credito, rendendo piu costoso prendere in prestito denaro per consumatori e imprese. A raffreddarsi ulteriormente dovrebbe essere anche il mattone, perché tassi piu alti si traducono in mutui piu onerosi. Ma è sul mercato dei cambi che le conseguenze già si vedono: il recente apprezzamento dell'euro, che da metà novembre ha guadagnato il 3,7% avvicinandosi a quota 1,34 dollari (oggi viaggia poco sopra 1,33), riflette le aspettative dei mercati per un ulteriore riduzione del gap fra i tassi d'interesse di Eurolandia e quelli degli Usa.

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