Alitalia, parte la corsa all'offerta
Ci sarà «un lobbismo internazionale di primissimo livello e complicazioni di ogni genere», avverte il ministro. Il leader degli industriali ha definito «un fatto giusto e molto importante» l'uscita da Alitalia del Ministero del Tesoro che, con la cessione di una quota del 30,1% e il conseguente obbligo di Opa totalitaria a carico dell'acquirente, potrebbe azzerare la sua presenza nel capitale della compagnia di bandiera. È però necessario che intervengano «imprenditori che rischiano, che investono in un'ottica di mercato e competizione e con una forte discontinuità rispetto al passato dell'azienda». Il ministro dello Sviluppo Economico, Pier Luigi Bersani, preferisce invece mantenere un atteggiamento cauto, ribadendo che «su questa operazione avremo un lobbismo internazionale di primissimo livello» e «complicazioni di ogni genere». La dismissione di Alitalia, avverte, «non sarà una passeggiata» nè «un percorso a rose e fiori». Il titolo ha comunque proseguito la sua ascesa, chiudendo con un +0,59% a 1,029 euro, che porta al 35% il rialzo su base mensile. Con gli scambi che restano da capogiro - ieri è passato di mano il 27,5% del capitale - ed il flottante girato così di mano tre volte nelle ultime sedute, «Alitalia è diventato il paradiso degli speculatori», commentano diversi analisti, lasciando intendere che la corsa al rialzo potrebbe arrestarsi in attesa di indicazioni più precise sulla gara. E mentre ieri l'argomento Alitalia non è stato - come sembrava profilarsi - un tema toccato dall'incontro tra l'ad di Intesa Corrado Passera ed il presidente di Sanpaolo Enrico Salza, la prima tappa è fissata a lunedì prossimo, quando le banche d'affari presenteranno le proprie manifestazioni d'interesse per affiancare il Ministero del Tesoro nell'operazione. La successiva scelta degli advisor, attesa entro la fine della prossima settimana, dovrebbe iniziare a delineare il quadro e frenare le speculazioni sul titolo. Se l'acquirente fosse italiano, spiega il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, «è ovvio che ne saremmo fieri», mentre il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, è ancora più esplicito: «il Governo favorisca imprenditori italiani seri che abbiano il coraggio e il senso della sfida».