Autostrade, gli spagnoli ora frenano
Questa volta a sollevare dubbi è lo stesso gruppo spagnolo, stando a quanto dichiarato ieri dall'amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castelluci, che dunque invoca una schiarita in tempi rapidi sui contenuti della Finanziaria. «Abertis ritiene che la situazione in Italia non sia delle più favorevoli e sta seriamente pensando se proseguire la trattativa per la fusione con Autostrade». Nessun passo indietro. Nelle parole di Castellucci, solo la conferma che le difficoltà restano, ed i tempi si fanno sempre più stretti. «Al momento non c'è nessuno stop», ma «c'è forte preoccupazione per i contenuti dell'articolo 12» All'inizio di una settimana chiave per l'esito dell'operazione, la reazione dei mercati alle parole di Castellucci conferma attenzione e preoccupazioni: il titolo è scivolato velocemente giù anche del 3%, fino a quota 23,08 euro, per recuperare in parte la flessione e segnare l'ultimo prezzo a 23,59 (-0,59%). «Al momento non c'è nessuna novità», dice Castellucci a margine della cerimonia di fine lavori dell'Autostrada Aosta-Traforo del Monte Bianco, a Courmayer. «Il 13 ci sarà un'assemblea di Autostrade che dovrebbe deliberare il dividendo straordinario» di 3,75 euro, un passaggio dell'iter per la fusione, ed «i soci valuteranno la situazione e prenderanno le decisioni». Non è l'unico appuntamento importante a breve. È attesa l'udienza del Tar, il 6 dicembre, dopo i ricorsi di Autostrade e di Abertis contro il no del governo all'operazione. E per il giorno dopo, il 7 dicembre, è prevista una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione. «Penso che il Tar chiarirà alcuni aspetti perché noi abbiamo bisogno di chiarezza così come ne ha il mercato che oggi è molto confuso», dice Castellucci. Resta intanto aperto il confronto con la Commissione Europea, che non ha visto di buon occhio gli ostacoli posti all'operazione. Mentre lo scontro con il governo, superati i motivi che lo scorso agosto furono alla base dello stop all'operazione deciso dai ministri Di Pietro e Padoa-Schioppa, è focalizzato sulla riforma del sistema delle concessioni autostradali inserita all'articolo 12 del decreto che accompagna la Finanziaria, contestata dall'associazione delle concessionarie autostradali Aiscat, e considerata un ostacolo alla fusione da Autostrade ed Abertis. «Mi fa piacere verificare che c'è un assoluto allineamento tra la nostra valutazione e quella di Abertis - dice Castellucci - circa la problematicità dell'articolo 12». L'Aiscat tornerà oggi a chiedere un passo indietro al governo, rispetto a nuove regole considerate una «modifica unilaterale» a «contratti, le concessioni, regolarmente in vigore»: il no, e le preoccupazioni, delle concessionarie autostradali saranno al centro di una assemblea straordinaria