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di PINO GIULIETTI RIORDINO degli Ordini esistenti e loro eventuale accorpamento, controlli più severi ...

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Sono le principali novità della proposta di riforma delle professioni intellettuali varata dal ministero di Giustizia e approvata ieri dal Consiglio dei ministri. Novità che riguardano una «platea» di 1,9 milioni di professionisti regolamentati e circa 3,5 milioni di professionisti non regolamentati, «un bacino» di operatori imponente il cui ritmo di crescita del 2005 è stato calcolato pari a 2,5 per cento annuo. Queste, in dettaglio, le linee guida del provvedimento, illustrate in una conferenza stampa dal ministro della Giustizia, Clemente Mastella. Ci sarà il riconoscimento pubblico di associazioni professionali «con il compito di certificare la qualità professionale degli iscritti». Le associazioni dovranno possedere requisiti di serietà e organizzazione interna, in linea con quanto previsto a livello comunitario. Previsto inoltre il riordino degli Ordini esistenti e il loro eventuale accorpamento in funzione dell'esistenza di «gruppi professionali omogenei» (ad esempio, ragionieri e commercialisti). L'attività degli Ordini sarà diretta allo sviluppo della qualità professionale dei propri iscritti, a garanzia degli interessi dell'utente. Previsti poi controlli e di eventuali sanzioni per gli Ordini territoriali e nazionali che non corrispondano alle funzioni assegnate. Ci sarà anche il rafforzamento dei controlli sulla deontologia professionale, «anche tramite il controllo affidato a rappresentanti non tutti iscritti al medesimo Albo». Inoltre ci sarà il via libera alla pubblicità di carattere informativo e linee di facilitazione per l'accesso dei giovani al mercato delle professioni, attraverso nuove forme di tirocinio professionalizzante e acquisizione delle risorse finanziarie necessari. Nuova rilevanza verrà data alle strutture territoriali degli Ordini e delle associazioni che, attraverso una forte responsabilizzazione, saranno chiamate ad «acquisire iniziativa e capacità di relazioni efficienti con il sistema universitario e produttivo locale». «Il sistema professionale - ha sottolineato Mastella - è composto da milioni di operatori che hanno bisogno di regole, supporti e incentivi per lo svolgimento della loro professione: l'esistenza di un tessuto intermedio tra il professionista e il consumatore/cliente deve garantire quest'ultimo sulla qualità dei servizi attesi e ottenuti». «Il mio ddl - ha continuato - contiene alcuni aspetti che lo rendono fortemente innovativo e che mettono al centro della riforma la salvaguardia della qualità professionale degli operatori intellettuali per la tutela dei consumatori».

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