Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

di GIULIO STRADA LE NOZZE di Bnl con Bnp Paribas vanno meglio del previsto.

default_image

  • a
  • a
  • a

Almeno secondo la banca romana e il suo azionista francese, che ieri a Roma ha riunito mercato e stampa per presentare le sue strategie di sviluppo in Italia. «Il nostro secondo mercato», afferma il gruppo francese con forza, sicuramente per non sembrare uno di quei conquistatori stranieri tanto temuti fino a poco tempo sia dai controllori del sistema bancario, sia da molti dei suoi protagonisti. Le stime sulle sinergie di costo e di ricavo sono state quindi aumentate da 400 a 480 milioni di euro nel 2009, con rialzo del 20% rispetto alle stime iniziali. In particolare le economie di spesa che arriveranno dall'alleanza saranno pari a 270 milioni mentre la banca godrà di maggiori ricavi per 210 milioni. «Sono molto soddisfatto» ha spiegato Luigi Abete, presidente di Bnl, a pochi giorni dalla conclusione dell'accordo con i sindacati. «Lo sviluppo temporale delle sinergie di costo - hanno spiegato i due istituti - è stato anticipato rispetto alle proiezioni iniziali effettuate al momento dell'acquisizione di Bnl, con il 14% di queste già conseguito nel 2006, il 37% da ottenere entro il 2007, il 69% entro il 2008 ed il 100% entro il 2009». Con l'integrazione di Bnl, ha sottolineato Baudouin Prot, amministratore delegato di Bnp Paribas «abbiamo aggiunto una solida presenza in Italia e una forte capacità distributiva, con ampio potenziale di crescita, alle piattaforme europee d'avanguardia di Bnp Paribas. L'Italia è il nostro secondo mercato domestico: Francia e Italia sono geograficamente e culturalmente vicine e quindi offrono l'opportunità di trasferire il nostro know how con efficienza e rapidità. Ci siamo mossi con tempestività e stiamo procedendo con un'accelerazione costante». Non ci sono, ha spiegato, acquisizioni all'orizzonte «ma continuiamo a guardare a opportunità di piccole e medie dimensioni in Europa e nei mercati emergenti». Per quanto riguarda poi l'Italia, il banchiere ha spiegato che su Findomestic esistono «trattative in corso costruttive» per un eventuale consolidamento della quota in Findomestic, la società di credito al consumo creata insieme con Carifirenze, dove invece il gruppo francese non prevede cambiamenti: «non credo che aumenteremo la nostra quota del 7%».

Dai blog