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di EMANUELA ZONCU LA QUOTA del Tesoro in Alitalia scenderà sotto il 30%.

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Il Ministero dell'Economia mette così sul mercato un'altra fetta di Alitalia, dopo che già un anno fa aveva ridotto la partecipazione dal 62,32% al 49,90% attraverso la vendita dei diritti di opzione. Palazzo Chigi accelera così sul piano di risanamento sul quale lavora dal 10 ottobre. A indicare i tempi dell'operazione è stato il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi: la scelta di un advisor nelle prossime settimane, il bando di gara a fine anno o al massimo nei primi giorni del 2007, la cessione nei 2 o 3 mesi successivi. Nessuno ostacolo da Bruxelles se le azioni verranno cedute «a prezzo di mercato», indica il portavoce del commissario Ue ai Trasporti Jacques Barrot. Intanto, a Piazza Affari, il titolo Alitalia ieri è stato sospeso per eccesso di rialzo: a fine giornata ha segnato un incremento del 10,57% a 0,93 euro, con scambi pari al 14,45% del capitale. «È un passaggio di estrema importanza - ha spiegato Padoa-Schioppa - La Borsa ha risposto con entusiasmo, ci sono stati commenti molto positivi. Credo si tratti di uno di quei casi - ha detto - in cui la proprietà, cioè lo Stato, abbia fatto la scelta giusta perchè la lunghissima storia di Alitalia si evolva in modo positivo per l'economia del Paese». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta indica che non è stata ancora fissata la quota da mettere sul mercato, «ma perdere il controllo - dice - significa scendere sotto il 30%». Per il vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli quella di ieri è stata una «tappa decisiva e coraggiosa», mentre il segretario dei Ds Piero Fassino ha parlato di «decisione giusta». Gianni Alemanno, An, chiede che il governo riferisca «immediatamente in Parlamento» mentre il responsabile del Dipartimento industria e politiche industriali di Forza Italia, Pierluigi Borghini, chiede se «si tratta di una vendita o di una svendita».

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