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di EMANUELA ZONCU LA FINANZIARIA come un gioco a quiz del Governo, dove chi preme prima il pulsante dà prima la risposta.

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L'ultima puntata è andata in onda sul canale degli affitti. Appena due giorni fa era spuntata l'ipotesi aliquota 20% sui canoni di locazione. Un'ipotesi allo studio, aveva spiegato il presidente della commissione Finanze del Senato, Giorgio Benvenuto, che «sarà accompagnata da una detrazione sul canone di locazione a scalare a seconda del reddito di chi paga l'affitto». L'idea di vedere applicare una cedolare secca del 20% per la tassazione sugli affitti sembrava però essere tramontata ventiquattro ore dopo con il viceministro dell'Economia Vincenzo Visco che ieri, nel pomeriggio avvertiva gli italiani: «Credo che non ci sia nulla del genere in discussione». Salvo poi fare dietrofront in serata annunciando agli stessi italiani che «la misura del 20% si sta studiando e c'è la volontà di farla se si trova il meccanismo e le condizioni per poterla fare». Il problema, secondo il «primo» Visco (quello del no alla misura che per la maggioranza avrebbe dovuto trovare posto nella finanziaria ora all'esame della commissione Bilancio di Palazzo Madama) era legato agli elevati costi di questa misura. Anche l'idea di introdurre detrazioni a scalare per gli affittuari sarebbe potuto essere un meccanismo troppo complesso, come avevano fatto notare subito fonti del Tesoro, per essere inserito all'ultimo momento in questa Finanziaria. Il motivo? «Questa - aveva spiegato Visco nel primo pomeriggio - è una misura che farebbe perdere gettito. Abbiamo stimato che si tratterebbe di un ammanco quantificabile in circa 2 miliardi di euro. Non credo che alla fine questa tassa verrà inserita in Finanziaria. Per far emergere gli affitti in nero servirebbe un'operazione molto più complessa». Di certo c'è solo che la perdita di gettito di cui parlava Visco è legata all'abbassamento dell'aliquota di tassazione sui canoni (che ora è marginale e concorre a formare reddito imponibile) e al riconoscimento di una detrazione in capo a tutti gli inquilini che ora invece è limitata solo ad alcune categorie. Attualmente infatti gli affitti incassati dai proprietari delle abitazioni rientrano nella base imponibile e quindi sono tassati secondo le aliquote Irpef (che vanno dal 23 al 43%). In più, riconoscere una detrazione a chi paga l'affitto contribuirebbe a incrementare il calo del gettito. E Il Governo, si sa, vuol fare cassa a tutti i costi. Rimangono, intanto, le misure adottate in Finanziaria relative agli studenti fuori sede. Si tratta della detrazione del 19% dei canoni di locazione, per un importo non superiore a 2.633 euro, derivanti dai contratti di locazione di natura transitoria stipulati o rinnovati dagli studenti iscritti a un corso di laurea presso una università localizzata in un comune diverso da quello di residenza.

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