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Martedì lo statuto Draghi all'Assemblea straordinaria

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Approvate il 27 luglio scorso dal Consiglio superiore della Banca d'Italia le nuove regole recepiscono le disposizioni contenute nell'articolo 19 della legge di riforma del risparmio dello scorso anno. Le novità più eclatanti già annunciate indicano che il criterio per cadenzare l'uscita dei membri dell'attuale direttorio sono i 12 anni di permanenza nello stesso organismo. Da qui, le immediate dimissioni di Vincenzo Desario e l'arrivo di Fabrizio Saccomanni direttore generale dell'Istituto. Per i due vicedirettori in carica, Pierluigi Ciocca e Antonio Finocchiaro, invece, la data di uscita è prevista rispettivamente per marzo 2007 e aprile 2009. Il testo dell'autoriforma ha nel frattempo ricevuto il via libera della Bce il 25 agosto ed entrerà in vigore mediante un decreto presidenziale su proposta del presidente del Consiglio dei ministri di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze, previa deliberazione del governo. Con il nuovo statuto, Bankitalia, tra le altre cose, introduce il principio della collegialità delle decisioni del direttorio (per l'adozione dei provvedimenti aventi rilevanza esterna concernenti l'attività istituzionale della banca) e la previsione di una relazione semestrale attraverso la quale la Banca d'Italia riferisce delle proprie attività a Parlamento e a Governo. Ma tra le grandi novità c'è anche l'ampliamento del numero dei vice direttori a tre dagli attuali due (articolo 21). E già si fanno i nomi dei possibili sostituti di Ciocca e Finocchiaro e di eventuali esterni per la nuova poltrona. Tra gli interni i papabili sembrano Ignazio Visco (funzionario generale per l'area ricerca economica di Palazzo Koch), Giovanni Carosio (funzionario generale per l'area vigilanza creditizia e finanziaria) e Franco Passacantando (funzionario generale per l'area banca centrale e mercati).

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