Atesia, il Tar stoppa gli ispettori

Nessuna assunzione in massa dei 3.200 precari dei call center

Ieri il Tar del Lazio ha «sospeso» la decisione degli ispettori del ministero del Lavoro sull'assunzione di circa 3.200 collaboratori di Atesia accogliendo le richieste dell'azienda del gruppo Almaviva. A difendere la decisione degli ispettori contro le richieste dell'azienda si sono presentati in giudizio, a fianco dell'Avvocatura dello Stato in rappresentanza del ministero del Lavoro, gli avvocati dei sindacati di base. Una presenza considerata anomala da Atesia. L'ordinanza del Tar del Lazio sulla sospensione delle conclusioni degli ispettori del Lavoro è stata apprezzata dal presidente del Gruppo Alberto Tripi che ora chiede ai sindacati di attuare il percorso di stabilizzazione dei lavoratori già concordato. L'avvocato dei Cobas, Enrico Luberto, ha annunciato che farà ricorso in appello al Consiglio di Stato. Nessun commento all'ordinanza invece è arrivato dal ministro Cesare Damiano nè dal ministero. Nella decisione del Tar si sottolinea il rischio di una «lesione concreta ed attuale all'impresa destinataria dell'accertamento». «A fronte dei molteplici rischi paventati dalla ricorrente - scrive il Tar - ed alla luce dell'imminente (ancorché eventuale) mutamento del quadro giuridico di riferimento (secondo quanto dedotto in giudizio) appare preminente garantire il mantenimento della situazione in essere». A questo punto, fatta salva la decisione che prenderanno i giudici del Consiglio di Stato qualora si andasse in appello, il riferimento nelle assunzioni sarà quello alla circolare emanata a giugno dal ministro del Lavoro, Cesare Damiano, secondo la quale è da considerare lavoratore autonomo quello impegnato in campagne pubblicitarie, promozioni e sondaggi comunque all'interno di un «progetto», mentre è da considerare subordinato quello che si limita a rispondere alle chiamate dell'utenza mettendo «a disposizione del datore di lavoro le proprie energie psicofisiche per un dato periodo di tempo».