Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

di FILIPPO CALERI I PRETENDENTI per un matrimonio in grado di rilanciare per l'ennesima volta Alitalia ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Insomma i fronti su cui lavora il Governo sono molti ma finora pochi sono andati oltre alle dichiarazioni di intenzione. E così mentre si sondano alleanze straniere, ieri il leader Ds, Piero Fassino, ha rammentato alla compagnia guidata da Giancarlo Cimoli gli errori di strategia industriale che l'azienda ha commesso. Come quello del taglio delle rotte: «È surreale che il giorno in cui Prodi era in Cina con una delegazione di 700 persone Alitalia riduceva da tre a due i voli per Shanghai» ha detto il segretario Ds. Intanto, mentre si susseguono voci sul partner con cui stringere un accordo che non sia una svendita (voci che fanno andare su e giù il titolo in Borsa), l'Alitalia e l'azionista di riferimento, il ministero dell'Economia, lavorano fuori dai riflettori per raggiungere prima che sia troppo tardi, e comunque entro gennaio come indicato da Prodi, le migliori condizioni per realizzare una fusione con quello che, sinora, è l'unico alleato concreto - per via di uno scambio azionario del 2% - e cioè Air France. Condizioni che convincano il numero uno della compagnia trasnsalpina, Jean Cyril Spinetta, che vuole un'alleato risanato e che non siano troppo traumatiche per l'Italia. Di trattative per una fusione, «unica reale opzione», ha scritto nei giorni scorsi un giornale olandese citando fonti dei due vettori. Del resto il premier Romano Prodi, che ha avocato a sè il dossier sulla crisi di Alitalia, è sempre sembrato guardare con favore il vettore francese pur affermando di non escludere alcun partner. Chiunque sarà, subentrerà ad una quota del Tesoro (che inizialmente potrebbe scendere dall'attuale 49,9% al 30% ed un decreto in tal senso c'è già), visto che Prodi ha espresso l'intenzione di privatizzare la compagnia. Che possa essere Air France l'alleato strategico si desume anche dalle dichiarazioni dalla potente associazione dei piloti Anpac. Che ha sempre sostenuto che è l'alleanza più concreta e più percorribile. Air France-Klm sembra non andar giù però al vice premier e leader della Margherita Francesco Rutelli. Che vorrebbe un partner asiatico in grado di assicurare un consistente flusso di passeggeri. Ma Air China non sembra interessata. Dall'Oriente non sono arrivati segnali di interesse nè da Singapore Airlines nè da Malaysian, solo da Thai, subito però smentite dalla stessa Alitalia. E se il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, dopo aver lanciato l'ipotesi di un partner tour operator, giudica ora Air France un alleato interessante, il vice ministro dell'Economia Vincenzo Visco preferirebbe un'alleanza tutta italiana con Air One.

Dai blog