di FRANCO D'AGOSTINO ALITALIA continua a recuperare a Piazza Affari.
Dopo Air France/Klm ed Air China, che hanno caratterizzato le indiscrezioni su possibili partner di Alitalia nelle settimane passate, ieri è emersa una nuova pista che porta diritta in Tailandia. È stato lo stesso vice presidente di Thai Airways, Wallop Bhukkanasut ad annunciare che la società ha aperto trattative informali con Alitalia per una possibile partnership, in particolar modo sulle rotte. Una eventuale intesa con Alitalia, ha spiegato Bhukkanasut, potrebbe aiutare Thai a rafforzarsi nel collegamento fra Europa e Thailandia, dove attualmente la concorrente taiwanese Eva Airways occupa molte rotte. La secca smentita da parte del gruppo di Giancarlo Cimoli non si è fatta attendere («Non è in corso alcun contatto tra gli uffici delle due compagnie aeree», recita una nota), ma ormai la miccia era accesa. A fine mattinata era già passato di mano il 5% del capitale di Alitalia, con un progresso di poco superiore al 4%. Al termine delle contrattazioni il titolo ha segnato un balzo del 4,63%, facendo così segnare un rilevante +15% dall'inizio della settimana. E potrebbe non essere ancora finita. Perchè se il mercato ha decisamente apprezzato l'ipotesi di un'alleanza con Thai Airways, commenti positivi sono arrivati anche dagli analisti. Mediobanca, pur continuando a preferire una soluzione tutta europea, ha infatti spiegato che un'intesa con la linea aerea tailandese potrebbe portare valore ad Alitalia sia a livello di posizione competitiva sulle rotte a lungo raggio, ed in particolare verso l'Estremo Oriente, sia sulla crescita nel lungo termine. La nuova pista orientale mantiene così aperta la porta per una possibile fusione con un gruppo orientale, che potrebbe consentire ad Alitalia di entrare con decisione su nuovi mercati, i cui potenziali di crescita sono ancora da definire. Non a caso, il nome di Thai Airways sembra non dispiacere nemmeno a Guglielmo Epifani. Il leader della Cgil, pur senza sbilanciarsi eccessivamente in favore di un'opzione o di un'altra, ha spiegato che «a noi non serve un matrimonio che metta Alitalia nella stanza di servizio, ma un'alleanza che sia fatta tra pari e che riconosca il ruolo e gli interessi che Alitalia rappresenta per l'azienda e per gli interessi del Paese».