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di FILIPPO CALERI CONTINUA la corsa delle Popolari nei processi di concentrazione.

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Il primo passo sarà quello di sciogliere il nodo della Cattolica. L'ultimo ostacolo prima della fusione che avrà efficacia alla fine di giugno 2007 quando, dopo il via libera delle assemblee straordinarie ad aprile, verrà quotata la holding a capo della nuova Superpopolare. Ma proprio nella serata di ieri è arrivato il primo stop alla progettata integrazione con la compagnia assicurativa. «Non esistono le condizioni per proseguire ulteriormente le riflessioni su un progetto industriale bancario e assicurativo comune con Cattolica Assicurazioni», è stato spiegato in una nota. Ciascuno «proseguirà in autonomia i propri percorsi di sviluppo industriale», dichiarano entrambe le parti. La Bpvn ha inoltre comunicato a Cattolica Assicurazioni la disdetta dei patti parasociali relativi a BpvVita perchè, spiega la nota, l'intenzione è quella di «approfondire con Bpi le strategie nella bancaassicurazione senza vincoli di contratti in esclusiva». Da parte sua Cattolica ha confermato che proseguono, invece, «gli approfondimenti con il gruppo assicurativo spagnolo Mapfre». (Ai consiglieri della ex Lodi, i vertici della banca Piero Giarda, Divo Gronchi e Franco Baronio, illustreranno i termini dell'aggregazione della compagnia nel nuovo grande gruppo che sorgerà sull'asse Verona-Lodi. Le riunioni dei soci, inizialmente previste per febbraio-marzo, si terranno in concomitanza con le assemblee per l'approvazione dei bilanci. Più a breve termine, entro dicembre, vi sarà l'approvazione dei documenti di fusione, del nuovo piano industriale e la presentazione della richiesta di autorizzazione alla Banca d'Italia. Nel maggio 2007, dopo le assemblee, sarà pagato ai soci delle due banche il dividendo ordinario. «Entro fine giugno - ha poi spiegato l'ad Divo Gronchi - sarà pagato il dividendo straordinario e vi sarà l'efficacia della fusione» mentre Consob e Borsa daranno il via libera alla quotazione della Newco risultante dalla fusione. Per quanto riguarda invece le partecipazioni Bpi «non ha fretta per il collocamento» della quota residua in Rcs, pari a circa il 4,5% del capitale ordinario di Via Rizzoli proveniente dalla vicenda Magiste. eri Gronchi ha detto «non abbiamo fretta di procedere al collocamento».

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