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Accordo Eni-Gazprom sotto la lente di Ortis

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Fissato per la prossima settimana l'incontro tra il presidente dell'Authority e l'ad Paolo Scaroni

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L'intesa che permetterà ai russi di vendere gas direttamente in Italia in cambio dell'estensione al 2035 dei contratti di fornitura, passa ora alla fase autorizzativa. E da Bruxelles il commissario Ue all'Energia, Andris Piebalgs, ha fatto sapere che segue «con molta attenzione» la vicenda e che è in attesa di una risposta dall'Authority per l'energia italiana, da cui aspetta un'informativa sull'intesa. Il presidente Alessandro Ortis, ha già fissato con l'Eni (che ieri a Piazza Affari ha chiuso in aumento dello 0,4%) un incontro per l'inizio della prossima settimana, dopo il quale «promuoveremo - ha spiegato - il primo e preliminare esame degli accordi raggiunti, con il Ministro dello Sviluppo Economico, con l'Antitrust e, quindi, con il commissario Ue, Andris Piebalgs». Intanto, dopo l'Italia, Gazprom stringe anche sul mercato francese. La strategia del colosso del gas russo, impegnato a rinsaldare i propri vincoli con i principali mercati europei cercando di stabilire una presenza nella distribuzione nei singoli paesi dell'Unione, dopo l'accordo appena stretto con l'Eni guarda alla Francia. Con Gaz de France - come ha annunciato l'amministratore delegato del gruppo d'Oltralpe Jean-Francois Cirelli - è infatti vicinissima la firma di un accordo che - ricalcando i termini dell'intesa firmata martedì dal Numero Uno di Gazprom Aleksey Miller e dall'omologo dell'Eni Paolo Scaroni. Forte dei suoi cospicui giacimenti di gas, che complice l'effetto scarsità stanno fornendo sempre più potere contrattuale alle aziende dei paesi che dispongono della materia prima, Gazprom è quindi nel pieno della sua offensiva europea. Consapevole che il momento è decisivo per rafforzare una presenza in uno dei mercati di sbocco più importanti del mondo (va tenuto presente che Gazprom già fornisce il 20% del gas di Gdf), il gruppo russo in Francia sta attuando la stessa strategia dell'Italia. Il colosso, che presenterà ufficialmente la sua filiale francese il 24 novembre, venderà direttamente alle società che commercializzano il metano, e avrebbe già - come scrive oggi il quotidiano La Tribune - una decina di società clienti in Francia. Fornendo in cambio certezza negli approvvigionamenti: un bene molto ricercato, se si tengono presenti le previsioni di una domanda di gas in deciso aumento nei prossimi anni, e se si vogliono evitare «crisi del gas».

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