L'Enel porta in Italia il gas dell'Algeria
Se la società guidata da Paolo Scaroni ha chiuso il contratto in Russia con Gazprom, nemmeno 24 ore dopo arriva dall'Algeria la risposta di Fulvio Conti. Enel ha infatti siglato con il colosso algerino Sonatrach un accordo per la fornitura di gas naturale. L'intesa è stata formalizzata ad Algeri alla presenza del presidente della Repubblica d'Algeria Abdelaziz Bouteflika e del presidente del Consiglio Romano Prodi. Un accordo che consentirà a Enel Trade di importare 2 miliardi di metri cubi di gas l'anno per 15 anni a partire dal 2011. Tutto dipende dal progetto Galsi che consiste nella realizzazione di un gasdotto lungo circa 900 km. Un'opera che richiede un investimento di 2 miliardi di euro per collegare la Sardegna con l'Algeria. Il metanodotto sarà progettato entro il 2007, realizzato tra il 2008 e il 2009 ed operativo con la prima fornitura di gas già dal 2010. «Questo progetto - afferma l'ad di Enel Fulvio Conti - fornisce un importante contributo ad aumentare la sicurezza e la flessibilià del sistema di approvvigionamento di gas naturale dell'Italia, che registra un forte aumento della domanda. L'intesa raggiunta - conclude Conti - costituisce un ulteriore passo nella strategia di Enel volta a crescere nell'intera filiera del gas e consolida la partnership con Sonatrach». Resta da chiarire se come Gazprom anche la Sonatrach entrerà nel mercato italiano della distribuzione di energia. Eni ha dovuto usare questa opportunità come merce di scambio al fine di ottenere il gas dalla Russia. Probabile che anche per Enel sia stato utilizzato lo stesso principio. Enel importa direttamente dall'Algeria 6 miliardi di metri cubi l'anno attraverso il gasdotto Transmed ed è partner della società di progetto Galsi con una quota del 13,5%, mentre Sonatrach detiene il 36%. «Per adesso non si è parlato dell'ingresso di Sonatrach nel mercato italiano» ha fatto sapere il presidente dell'Enel Piero Guidi a margine del direttivo di Confindustria. Accanto ad Enel nella società che dovrebbe costruire il gasdotto ci sono anche la tedesca Wintershall (13,5%), Edison (18%), Hera (9%) e la Regione Sardegna (10%). «Per il Gruppo Hera -ha dichiarato il presidente Tomaso Tommasi di Vignano- questo è il primo contratto importante di lunga durata che, unitamente alle attività di import dal Nord Europa, contribuirà ad assicurare un importante copertura a tutti i clienti finali». Resta infine da capire sequesti accordi sulle forniture di gas come quello fra Eni e Gazprom o fra Enel e Sonatrach possano garantire maggiore tranquillità sull'approvvigionamento nel lungo termine. Il ministro per lo sviluppo economico Pierluigi Bersani non ha dubbi: «Per noi la tranquillità deve venire da due elementi. In primo luogo dal rafforzamento delle infrastrutture; in secondo luogo dalla capacità di costruire buone relazioni reciproche in modo stabile con i Paesi fornitori».