Da oggi fino al week end
Da oggi e fino alla fine della settimana, la categoria incrocia nuovamente le braccia contro la legge Bersani, la carenza di risorse per la giustizia, e contro «l'azzeramento della distinzione delle funzioni» tra giudici e pubblici ministeri operato dalla legge Mastella. La protesta è unitaria e vede schierati in prima fila l'Organismo unitario dell'avvocatura, l'Unione delle Camere penali e l'Associazione italiana giovani avvocati, che hanno deciso un'azione convergente di fronte all'«indifferenza» della politica e soprattutto del governo. È prevedibile che l'agitazione porterà al blocco di tutte le udienze: civili, penali, amministrative e tributarie. Al centro dell'attenzione c'è innanzitutto la questione della disciplina della professione forense. Gli avvocati ritengono la legge Bersani lesiva dell'autonomia e della dignità del difensore e invocano una riforma professionale che invece punti su qualificazione, rigore deontologico e «specializzazione effettiva». Chiedono anche la tutela dei giovani avvocati, con forme di sostegno per l'avvio della professione. «La nostra preoccupazione non è venuta meno con il disegno di legge delega sulla riforma delle professioni presentato da Mastella - dice il presidente dell'Oua Michelina Grillo - il progetto risente di un vento bersaniano, visto che contiene modifiche peggiorative rispetto al testo che ci era stato sottoposto ad ottobre e che ancora una volta è mancata la concertazione». Ma le preoccupazioni dei legali riguardano anche la carenza di risorse: «Non c'è stato nessun provvedimento per migliorare le dotazioni della giustizia - lamenta Grillo - anzi la situazione si è aggravata con la Finanziaria». Tra le richieste degli avvocati, anche «il rispetto e la piena attuazione dei principi costituzionali», a cominciare da quello del giusto processo, da cui discende la «separazione delle carriere in magistratura».