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di PIETRO MORONI L'ASSE Milano-Francoforte per la creazione di una Borsa federale europea si è rotto ...

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Che vanno ricercati nei disaccordi con i tedeschi in merito alla governance della possibile nuova realtà paneuropea. Sul piatto, fino a due giorni fa, c'era il progetto che avrebbe dovuto portare a varare un'offerta comune a Euronext per strapparla agli americani del New York Stock Exchange e dare vita a un listino paneuropeo. E se dal quartier generale di Deutsche Boerse, malgrado l'allontanamento da Milano, viene confermata la volontà di continuare «a perseguire lo scopo di una fusione con Euronext», da parte italiana è Capuano a rilanciare con determinazione l'importanza della nascita di un Borsa federale per gli utenti, il mondo della finanza e per la stessa Europa. E tuttavia è lo stesso amministratore delegato a spiegare i contorni della rottura con la piazza tedesca. La decisione di sospendere le trattative - spiega - è legata alle difficoltà nel risolvere problemi di governance. «Avevamo proposto a Deutsche Boerse un progetto convinti che un mercato europeo abbia bisogno di una borsa europea. Per farlo abbiamo trovato un buon punto d'accordo sul modello industriale con cui convincere anche Euronext. Sul punto della governance invece, ci sono stati dei punti di disaccordo». Parole - viene osservato da più parti - che sembrano evidenziare, con ogni probabilità, una sorta di mancanza, da parte di Deutsche Boerse, a riconoscere il peso di Milano negli equilibri interni alla gestione del possibile listino federale europeo. Intanto, al fine di verificare il da farsi, la Borsa Italiana che ha escluso contatti con altre realtà internazionali (ora «no - ha aggiunto Capuano - vedremo, forse, successivamente»), convocherà un consiglio di amministrazione «prossimamente, comunque entro la fine del mese». Riunione all'interno della quale il vertice di Piazza Affari rifletterà con attenzione sulle mosse da compiere per rafforzare il processo di sviluppo della Borsa e per mantenere vivo il sogno di un listino paneuropeo. Sul fronte della quotazione, Capuano ha spiegato che «non è mai stata messa da parte. È una alternativa sicuramente importante ma l'opzione di una Borsa europea resta prioritaria se ci sono condizioni favorevoli».

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