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Enel, i giapponesi sbarcano a Civitavecchia

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Commesse da 700 milioni per Hitachi e Mitsubishi . Alle imprese italiane vanno 500 milioni

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Torre Valdaliga Nord «sarà la centrale a carbone più efficiente del mondo» e nel 2012, a pieno regime, «consentirà di risparmiare, insieme con la mega struttura veneta di Porto Tolle, oltre il 5% in bolletta». Che salirebbe al 10% «se da 4000 megawatt (la potenza installata con le due centrali) si arrivasse a 6000 mw con i progetti in fase di approvazione». Ne sono convinti i tecnici dell'Enel che dagli Stati Uniti hanno anche fatto il punto sullo stato avanzamento lavori di Civitavecchia: a oggi sono state assegnate commesse per 1,2 miliardi di euro (su un investimento complessivo di 1,5 miliardi), di cui 700 sono andate a grandi imprese giapponesi e 500 a quelle italiane. I lavori. Per i due elementi fondamentali, caldaia e turbina - entrambe già acquistate e in fase di assemblaggio nelle officine di Civitavecchia - sono stati scelti rispettivamente i colossi Hitachi, in associazione con Ansaldo (commessa da 450 milioni) e Mitsubishi (180 milioni), a cui si aggiunge un investimento di 20 milioni per le cosiddette Dome, ovvero le cupole che contengono il carbone (che costruirà la tedesca Mero) e 80 milioni per i nastri-carbone (Voelst Alpine). Ammonta a 80 milioni di euro la spesa «italiana» per l'abbattimento di ossidi di azoto e polveri e per gli scaricatori del carbone: hanno vinto la gara le italiane Fisia Babcock (commessa da 30 milioni), Termokimik (30 milioni) e Techint (oltre 20 milioni). A Torre Valdaliga Nord i lavori hanno già superato la metà del progetto complessivo per un valore economico già impegnato pari all'85%. La centrale, una volta completata e a pieno regime «farà guadagnare all'Italia il primato nel mondo in efficienza e alta tecnologia». Superando la centrale di Jacksonville, in Florida, che attualmente è tra le più moderne. «Al 2030 - spiega il responsabile delle Politiche ambientali Ennio Fano - nonostante il petrolio rimarrà il combustibile dominante, la domanda di gas, carbone e fonti rinnovabili aumenterà velocemente». E con un investimento complessivo di 5 miliardi di euro nel mirino di Enel c'è la riconversione a carbone pulito di due siti oltre a Civitavecchia: Porto Tolle e Rossano Calabro. Obiettivo: arrivare a produrre il 50% della propria elettricità con il carbone pulito. Con la centrale di Civitavecchia e Porto Tolle, dal 17% della quota attuale di carbone si passerà al 25% circa. I vantaggi. Sul fronte del risparmio per i cittadini, spiegano gli esperti del gruppo guidato da Fulvio Conti, la questione è semplice: produrre energia elettrica con il carbone ha un costo di circa il 40% in meno rispetto a quella prodotta con le altri fonti quali gas e olio combustibile (nonostante costruire una centrale a carbone costi il triplo rispetto a una a gas). E l'unico modo per intervenire sulla riduzione dei costi di generazione di elettricità e quindi sul prezzo della bolletta è appunto di aumentare la quota di carbone (attulamente al 17%) usando centrali di nuova generazione, che hanno un rendimento intorno al 45% (rispetto al 37% di quelle degli anni '80).

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