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Statali, sugli aumenti è caos nel governo

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Padoa Schioppa: i pagamenti devono slittare. Nicolais: nessun rinvio, il problema si risolverà

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Un'ipotesi che i sindacati, già sul sentiero di guerra dello sciopero, non vogliono assolutamente prendere in considerazione. «Voglio dire al Governo - ha tuonato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani - di prestare attenzione a quello che fa sui contratti pubblici. C'è un'intesa che chiediamo venga rispettata. Se questo non dovesse accadere, si aprirebbe per noi un problema di affidabilità del Governo, che varrebbe non solo per i contratti pubblici». Una presa di posizione condivisa dal leader della Cisl Raffaele Bonanni che, sui tempi di entrata in vigore degli accordi contrattuali, anticipa una reazione dura da parte delle organizzazioni sindacali. «Il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa - ha detto infatti il numero uno di via Po - sa fin troppo bene che con lo slittamento a 60 giorni vanifica l'accordo fatto con noi per rendere fruibile la contrattazione. La responsabilità se la prende lui. Noi la contrasteremo». Se l'Esecutivo dovesse mettere in atto un simile allungamento dei tempi - secondo Bonanni - «la parola data non verrebbe mantenuta», rovinando cosi «il clima che abbiamo saputo costruire con tanta determinazione, adatto per riformare una contrattazione orientata all'innalzamento della produttività». L'impressione - ha concluso - è «che non ci sia molto raziocinio nei comportamenti del Governo». Secco anche il commento del segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. «Troppe parole e pochi fatti: abbiamo concordato un emendamento, che il Governo lo rispetti - ha detto infatti - I dipendenti del pubblico impiego hanno diritto al rinnovo del proprio contratto» e «attese e lungaggini burocratiche per il riconoscimento di questo diritto determinano una sistematica perdita di potere d'acquisto degli stipendi che è inaccettabile». E se l'Ugl, con il segretario confederale Fulvio Tiepolo sottolinea che dall'atteggiamento del Governo traspaia come «la sorte del pubblico impiego non una priorità», i segretari di categoria di Cgil, Cisl e Uil spiegano che «le reiterate esternazioni del ministro dell'Economia mettono pesantemente in dubbio l'affidabilità degli impegni assunti dal Governo in merito all'emendamento sui rinnovi contrattuali nel pubblico impiego e destano gravi preoccupazioni sul prosieguo del negoziato». A gettare acqua sul fuoco delle polemiche, in serata, ci ha pensato il ministro della Funzione Pubblica Luigi Nicolais che, dopo un vertice a palazzo Chigi con il premier Romano Prodi e lo stesso Padoa-Schioppa, ha assicurato che «la richiesta dei sindacati di un tempo di 40 giorni per l'esigibilità degli aumenti salariali dei lavoratori pubblici, sarà accettata» e che quindi «il problema si sta risolvendo».

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