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di FILIPPO CALERI PER IL MERCATO il prezzo raggiunto dal titolo Fiat era troppo alto.

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Risultato: dopo la salita dei giorni scorsi che l'avevano portata a quota 14 euro le vendite sono state predominanti a Piazza Affari. E il titolo ha lasciato sul terreno il 3,34% a 13,61 euro, passando però durante le contrattazioni per una perdita del 5,18% a 13,35 euro subito dopo la diffusione dei conti. Gli operatori hanno venduto tutto non solo i titoli ordinari ma anche quelli privilegiati (-1,84% a 11,05) e le risparmio (-1,15% a 12,73). Una doccia fredda per per il Lingotto nel giorno in cui a Torino il consiglio di amministrazione presieduto da Luca Cordero di Montezemolo, ha approvato numeri molto positivi, vicini alle previsioni migliori soprattutto per l'effetto trainante delle vendite della Grande Punto. Il risultato della gestione ordinaria è risultato in crescita dell'84% a 427 milioni di euro, grazie a Fiat Auto che ha registrato un utile per il quarto trimestre consecutivo, pari a 51 milioni di euro e alla crescita del 79% di Iveco a 156 milioni di euro. In salita anche il fatturato con una crescita del 27,6% a 5,5 miliardi di euro e dei Veicoli Industriali, in aumento del 14,4% a 2,1 miliardi di euro. Numeri buoni ma che non hanno incantato il mercato. A Piazza Affari sono passate di mano 47 milioni di azioni pari al 4,3% del capitale ordinario, qualche operatore provato a dare una spiegazione al calo: «la cura Marchionne ha abituato gli investitori anche troppo bene, talmente tanto che persino risultati in linea con la parte alta del consensus non bastano». Bene anche i numeri del periodo gennaio-settembre. Nei nove mesi il gruppo ha registrato un utile di 681 milioni di euro a fronte di 1,3 miliardi di euro del corrispondente periodo del 2005. Ma il risultato dell'anno scorso era influenzato da proventi atipici, come l'indennizzo General Motors, la plusvalenza Italenergia bis e l'operazione convertendo. Intanto Fiat prepara il nuovo brand per l'Auto: debutterà in occasione del lancio della nuova Bravo che sarà presentata nel gennaio del prossimo anno a Roma. Per l'attesa vettura che sostituirà la Stilo Marchionne indica un target di 120.000 consegne all'anno. Per il 2007 tutti gli obiettivi, già rivisti al rialzo, sono confermati e l'utile netto è previsto tra gli 1,6 e i 2 miliardi di euro. Da segnalare anche i buoni risultati della Ferrari che nel terzo trimestre ha naturato ricavi per 332 milioni di euro (+10% rispetto al 2005). L'azienda del Cavallino rampante avrà inoltre sulla plancia di comando un nuovo ad, si tratta di Jean Todt finora direttore tecnico della scuderia.

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