Piazza Affari
Il fatto che la Borsa italiana non sia quotata «è una anomalia», ha detto ieri l'ad di Borsa Italiana, Massimo Capuano, intervenendo al convegno sulle liberalizzazioni organizzato da «Iniziativa Subalpina». Capuano parlando del processo di aggregazione delle Borse ha osservato che «deve essere affrontato con uno spirito volto ad abbattere i costi anche attraverso le sinergie informatiche per distribuire vantaggi ai clienti e agli azionisti». Poi ha ricordato: «tra le 15 Borse più grandi al mondo, 13 sono quotate. Le uniche due non quotate sono quella italiana e quella svizzera». Il numero uno del listino milanese ha commentato anche l'applicazione del Mifid, la direttiva Ue che dal novembre 2007 prevede la liberalizzazione dei servizi finanziari e di Borsa. «Un'opportunità che può trasformarsi in un rischio», ha detto Capuano che ha poi aggiunto che il recepimento di tale direttiva deve essere fatto con regole e criteri precisi altrimenti «non funzionerà e genererà caos e confusione a danno degli investitori individuali». Secondo l'ad di Borsa Italia «una liberalizzazione totale, senza regole e controlli precisi, metterà in confusione i piccoli investitori. Bisogna educare ed informare». Capuano ha ricordato, pre dare un'idea dei mercati, che in Italia il settore del risparmio gestito, «investe circa il 4% del totale degli asset a disposizione, mentre negli altri paesi i fondi locali investono molto di più».