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Gas, multate Eni ed Enel

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Cinque società, tra cui Enel e Eni, sono così state multate per aver di fatto impedito, con la loro reticenza, ogni controllo sui prezzi e ogni regolazione del settore da parte dell'Autorità. Le sanzioni variano a seconda del fatturato dell'azienda e della gravità della violazione riscontrata. Alcuni operatori si sono infatti del tutto rifiutati di fornire i dati, altri li hanno invece comunicati in modo vago o poco utile ai fini di controllo. Dai 10 milioni di euro inflitti all'Eni, si passa così ai 2 milioni a Plurigas, 1 milione all'Enel, 300 mila euro a Dalmine Energie e infine 200 mila a Sorgenia. Le cinque aziende, spiega in particolare l'Autorità, non hanno fornito i dati relativi ai contratti annuali o pluriennali di approvvigionamento di gas naturale dall'estero per il periodo ottobre 2002-settembre 2004. Un comportamento «grave», perchè ha impedito «l'attivazione dei flussi informativi necessari allo svolgimento dell'attività di regolazione dell'Autorità». In pratica, senza sapere a quanto il gas viene importato in Italia in base ai contratti stipulati tra le società italiane e quelle straniere (per esempio Gazprom o Sonatrach), l'Authority non può neanche giudicare se i prezzi a cui il gas viene rivenduto all'interno del paese siano eccessivi o meno. E un discorso simile vale anche per le quantità importate. Facendo richiesta delle informazioni sui prezzi, nel 2004 l'Authority aveva infatti chiesto alle società anche i dati sui volumi dell'import, in modo da sapere quanto gas transita abitualmente nei gasdotti e quanto spazio rimanga all'interno dei tubi per un eventuale aumento delle importazioni in tempi di insufficienza di materia prima, come è stato lo scorso inverno. L'allarme era stato del resto lanciato questa stessa settimana da Ortis alla Commissione Industria del Senato.

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