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Intesa-Sanpaolo, fusione certa e senza tagliIl presidente Salza: Dopo l'aggregazione non verranno ceduti gli sportelli al Santander

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Nessuna preoccupazioni neppure per l'indagine dell'Antitrust su eventuali rischi di restrizione della concorrenza in alcuni mercati. I vertici del SanPaolo Imi continuano a guardare sicuri all'esito della fusione con Banca Intesa. E anche nell'incontro di ieri con i capigruppo del Comune di Torino e con i membri della Commissione Bilancio hanno fornito rassicurazioni sulle ricadute che l'operazione avrà in Piemonte. Il presidente del gruppo, Enrico Salza, e l'amministratore delegato, Alfonso Iozzo, hanno lasciato la sala senza rilasciare dichiarazioni. Unica eccezione, una frase di Salza diffusa da un suo portavoce per smentire le voci di un imminente divorzio dal direttore generale, Pietro Modiano, assente all'incontro per motivi istituzionali. «Il nostro rapporto è immutato - ha detto al riguardo ai rappresentanti dell'amministrazione comunale - e parteciperà al progetto di fusione con Banca Intesa». Assestato così il primo colpo a chi cerca di far emergere le ombre di questa colossale operazione, Salza ha poi smontato di nuovo anche le altre perplessità. Prima fra tutte quella sull' indagine avviata ieri dall'Antitrust: secondo quanto riferito dal presidente del Consiglio comunale, Beppe Castronovo, il presidente di Sanpaolo Imi avrebbe infatti affermato che si tratta di «un atto dovuto» e che quindi «non desta nessuna preoccupazione». La parola «esuberi» non sarebbe mai stata pronunciata da Salza, nè tanto meno da Iozzo, nonostante fonti sindacali riferiscano di 5 mila tagli nei servizi centrali. «Ma ci hanno detto - ha continuato nel suo resoconto il presidente del Consiglio comunale - che una parte verrà ricollocata sulla rete, mentre l'altra sarà gestita con tutte le attenzioni e gli strumenti contrattuali del caso». Non dovrebbero invece essere toccati per nulla gli addetti degli sportelli, che in caso di eccessi dopo la fusione non saranno venduti a Santander. «Le cessioni di sportelli saranno limitate e comunque non verranno effettuate all'azionista spagnolo», hanno detto nel corso dell'audizione Salza e Iozzo. Si è già fatta avanti Unicredit che proprio oggi ha espresso interesse per la loro acquisizione: «Stiamo alla finestra, valuteremo se ci saranno possibiità», ha detto Roberto Nicastro, amministratore delegato di Unicredit Banca. Un motivo in più per far sorridere Salza, dopo che Sanpaolo non ha risentito in borsa della decisione dell'Antitrust di aprire un'istruttoria sulla fusione. Il titolo, che a metà mattina perdeva lo 0,46%, ha infatti chiuso con un -0,05%.

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