Telecom, banche pronte a entrare
Si lavora all'allargamento del Patto. Passera: non siamo stati chiamati
Pirelli, che nella seduta precedente aveva guadagnato oltre il 2%, è sfuggita invece alle prese di beneficio guadagnando lo 0,14% a 0,6926 euro. Gli analisti danno nel complesso un giudizio neutro sull'accordo e guardano già al 7 novembre quando il cda dovrà esaminare i risultati trimestrali. Anche Intesa si diceva fosse disponibile, dopo l'uscita da Olimpia, a sostenere il gruppo ma l'ad Corrado Passera dice di non essere stato al momento interpellato per un ingresso nel patto. Peraltro i termini dell'accordo parasociale lasciano mani libere alla ricerca di nuovi soci nella holding partecipata da Pirelli ed Edizione Holding e alla cessione di una quota sotto il 50% di Olimpia da parte di Pirelli. La sigla del patto parasociale a tre non esclude dunque di per sè l'ipotesi, circolata nelle scorse settimane in ambienti finanziari, di un intervento delle banche a sostegno di Tronchetti direttamente nella holding. Secondo indiscrezioni di stampa sarebbero state pronte ad affiancare Pirelli sia Intesa (che a ottobre ha esercitato la put uscendo dalla compagine azionaria di Olimpia) e Capitalia che hanno vincolato al patto di sindacato della Bicocca l'1,56% ciascuna. I sindacati da parte loro continuano a stare all'erta: il patto «comincia a diversificare l'assetto proprietario, ma non risolve nessuno dei problemi dell'azienda» commenta del segretario generale della Slc-Cgil, Emilio Miceli. Resta, infatti «la necessità di rilanciare gli investimenti soprattutto sulla rete fissa». Questo appare come il nodo più difficile da sciogliere per il quale, ha sottolineato mercoledì il presidente dell'Autorità per le tlc, Corrado Calabrò, nel corso di un'audizione alla Commissione Lavori Pubblici e tlc del Senato, serviranno «almeno 12 mesi». Sembra dunque impossibile rispettare la tempistica fissata da Marco Tronchetti Provera che si era dato 6 mesi di tempo (entro marzo) per la riorganizzazione del gruppo. Intanto Luigi Zunino si rafforza in Mediobanca mentre l'istituto dà il via ai lavori per arrivare a varare, con un'assemblea straordinaria forse già tra fine dicembre e inizi di gennaio, una nuova governance «alla tedesca». Il costruttore, impegnato a Milano nei maxi-progetti per il quartiere Santa Giulia e l'area ex Falck, ha portato la sua partecipazione dal 2 al 3%.