Il made in Italy in mostra a Berlino Nasce lo spazio «Palazzo Italia»
È stato inaugurato ieri nella centralissima via Unter den Linden, a pochi passi dalla porta di Brandeburgo, il Palazzo Italia, tre piani espositivi che raccoglieranno il meglio dell'italian style. Il tutto nella totale indifferenza del governo proprio in un momento in cui la credibilità italiana all'estero è stata messa in crisi dal declassamento da parte dell'agenzia Fitch. All'inaugurazione di Palazzo Italia non c'erano nè il ministro D'Alema nè la Bonino. Eppure il progetto si inserisce in uno dei mercati che sono maggiormente attenti ai prodotti italiani. La Germania è il principale importatore del made in Italy. E senza scorrere le cifre lo si intuisce dalla folla che ieri si accalcava davanti a una delle vetrine di Palazzo Italia dove era esposta una Ferrari. Ma è solo il più noto dei marchi che saranno ospitati in questa struttura gestita da una società, l'Italian System for Business, creata ad hoc per iniziativa della Fiera di Milano, di Simest (la società per le imprese all'estero) e Tecno Holding (società immobiliare e dipartecipazione delle Camere di Commercio italiane). Questo progetto, per il quale sono stati investiti un milione e seicentomila euro senza alcun contributo statale, è il primo di una serie di iniziative simile che saranno realizzate in Cina, Brasile, Emirati Arabi e Russia. L'obiettivo di Palazzo Italia è offrire alle imprese italiane una vetrina e un punto di riferimento per espandersi nel mercato tedesco e in quello dell'Europa dell'Est. Il progetto nasce nella scorsa legislatura per idea dell'allora viceministro del Commercio Estero Adolfo Urso che lanciò l'ipotesi di affiancare agli sportelli Italia nel mondo anche strutture quali l'attuale Palazzo Italia. La Fiera di Milano ha raccolto l'iniziativa e promosso la costituzione della società Italian System for Business. «L'idea vincente di Palazzo Italia - ha detto il presidente di Fiera di Milano Michele Perini - è di fare gioco di squadra. Il sistema imprenditoriale italiano ha prodotti di eccellenza che però spesso non sono valorizzati. Questa iniziativa è la risposta a tale esigenza».