Il presidente dell'Autorità per le comunicazioni
Il presidente dell'Autorità per le comunicazioni, Corrado Calabrò, rifiuta con decisione il ruolo di «castigatore» del gruppo telefonico e, in un'audizione al Senato, ribadisce che la separazione societaria della rete fissa è la strada maestra per ridare linfa a un settore in difficoltà. Chiamato dalla commissione Lavori pubblici e tlc a fare il punto della situazione dopo il terremoto che ha sconvolto Telecom a partire dall'11 settembre, Calabrò ha voluto subito sgombrare il campo dai rilievi rivolti all'ente regolatore dal precedente presidente del gruppo, Marco Tronchetti Provera: «La società - ha spiegato Calabrò - ha lamentato una situazione di discriminazione inversa rispetto agli operatori concorrenti, causata, a suo dire, da un eccessivo rigore dell'Autorità nell'applicazione del quadro delle regole comunitarie».