
I dati Eurostat di settembre

Prezzi in frenata nell'Ue. In Italia inflazione al 2,4%
Lo rende noto Eurostat, l'ufficio di statistica dell'Unione europea che per l'anno precedente indica un tasso del 2,6%. L'indice reso noto ieri è inferiore alla stima di fine settembre che era dell' 1,8%. Anche nell'Ue-25 il tasso di inflazione, su base annua, è calato all'1,9% rispetto al 2,3% di agosto. Un anno fa si era attestato al 2,5%. Eurostat indica inoltre che il tasso di inflazione mensile in settembre è risultato invariato sia nell'Ue-12 sia nell'Unione a 25. Sempre in settembre, i tassi d'inflazione più contenuti sono stati rilevati in Finlandia (0,8%), in Germania (1,0%) e in Svezia (1,2%), mentre i più alti sono stati registrati in Lettonia e Ungheria (5,9%) e in Slovacchia (4,5%). Nel complesso, rispetto ad agosto, il costo della vita, è aumentato in quattro stati membri ed è diminuito in venti. In Italia, secondo i dati Eurostat, l'indice registrato lo scorso settembre, rispetto allo stesso mese del 2005, è stato del 2,4%. Nella zona dell'euro a pesare sul costo della vita sono stati soprattutto il costo dell'alloggio (4,0%), dell'insegnamento (3,5%) e dei prodotti alimentari (3,3%). Dati commentati dal commissario agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia. «La situazione sul fronte dell'inflazione è sotto controllo, come dimostrano i buoni dati di Eurostat. Ma non sarà facile mantenere l'1,7% il prossimo mese». Sulla stessa linea anche il portavoce del commissario europeo Amelia Torres, secondo il quale il calo dell'inflazione nel mese di settembre «non è una gran sorpresa, soprattutto nella misura in cui nel settembre 2005 c'erano stati gli effetti dell'uragano Katrina che aveva avuto come conseguenza l'infiammata dei prezzi del petrolio».
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