Domenica la decisione
E si preparano al cda di domenica mattina che dovrà compiere la scelta fra le due offerte vincolanti che saranno presentate sabato mattina in busta chiusa agli advisor. L'insieme delle richieste e dei chiarimenti avanzati dal consiglio lo scorso 4 ottobre è stato così recepito dai due istituti nelle loro proposte. Hanno fatto dei passi avanti sul lato della governance i veronesi, mentre i modenesi hanno lavorato sul piano industriale. La Bpvn polarizza infatti il consenso del mercato e degli investitori istituzionali che sono entrati massicciamente nel capitale in questi mesi (sebbene Generali e Insight siano scesi sotto la soglia del 2%), mentre la Bper gode il favore dei soci lodigiani conquistati dalla struttura federale proposta dal gruppo modenese. Nel consiglio la componente lodigiana può contare su 7 elementi su 16 ma, per il meccanismo del voto capitario (un socio un voto indipendentemente dal numero di azioni possedute), l'assemblea, dove servono i due terzi dei consensi, avrà l'ultima parola sulla vicenda. In quella sede i soci lodigiani saranno l'ago della bilancia, e per questo la Bpvn sta moltiplicando i suoi sforzi, a tutti i livelli, assicurando il mantenimento di un'ampio spazio di manovra e di aiuti al territorio. Prima dell'assemblea, comunque, si mira a evitare già nel consiglio di domenica uno scontro frontale che possa provocare un'impasse o un voto a stretta maggioranza, una circostanza che farebbe «arroccare» ancora più lo zoccolo duro dei soci sulle proprie posizioni di rifiuto, rendendo il passaggio in assemblea particolarmente difficile.