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L'ombra degli spagnoli su SanPaolo-Intesa

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Il Santander nomina un advisor per studiare il concambio. Salza: «Le obiezioni sono legittime»

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Ed è convinto che la partita si chiuderà a breve. «Aspettiamo il via libera dal cda, Poi ci saranno le assemblee. Speriamo di partire a inizio anno», ha dichiarato ieri Modiano. «Entro la metà di ottobre - ha aggiunto il manager - saranno illustrati i piani industriali ai consigli d'amministrazione». La data che dovrebbe sancire le nozze tra le due banche è fissata per giovedì prossimo, quando si riunirà il board di SanPaolo Imi che dovrebbe dare finalmente il via libera definitivo al nuovo campione nazionale del credito. Sulla strada della fusione, però, restano alcuni ostacoli da superare. In primo luogo i dubbi del Santander sul concambio fissato a 3,115 titoli Intesa contro ogni azione SanPaolo. Proprio su questo tema venerdì c'è stato un duro confronto a Torino che alla fine ha portato gli spagnoli alla decisione di scegliere un advisor con il compito di esaminare il dossier. In modo da presentarsi al cda di giovedì e alla prossima assemblea degli azionisti preparati per dare battaglia, cercando inoltre di fare proseliti. Al fianco del Santander, infatti, si potrebbero schierare la Fondazione Carisbo e alcuni fondi d'investimento azionisti della banca. Nonostante l'animosità degli spagnoli il progetto di fusione con l'istituto guidato da Corrado Passera va avanti con passo spedito. Nei giorni scorsi anche il presidente del SanPaolo Imi, Enrico Salza, si è detto fiducioso sui tempi dell'integrazione che «si concluderà - ha dichiarato - entro i primi venti giorni di ottobre». Salza ieri è tornato a parlare e ha teso la mano agli spagnoli. «È legittimo che si discuta. Il Santander sceglierà un advisor professionale che tratterà con il nostro, Citigroup, la più grande società del mondo». Secondo il presidente dell'istituto torinese è normale che ci siano alcuni malumori, perché si tratta della «più grande operazione in Europa, come potrebbe non esserci qualcuno che vuole di più?». Quanto alla possibilità che il concambio stabilito possa essere modificato, come vorrebbe anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Salza ha osservato: «Si potrà rivedere se la due diligence darà elementi nuovi». Il numero uno della banca di Torino ha poi ribadito che tutto dovrà comunque essere definito entro il 12 ottobre, quando si riuniranno i consigli di amministrazione dei due istituti per dare il via libera definitivo alla fusione, con la convocazione delle assemblee straordinarie sull'integrazione previste per dicembre. «Non è ancora ufficiale - ha spiegato il numero uno del Sanpaolo Imi - ma se anche Intesa è pronta, i cda si riuniranno il 12 e chiuderemo l'operazione. Io non vorrei che si andasse più in là».

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