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di ALESSIO SURANDA VIA libera dal consiglio di amministrazione di Autostrade alla distribuzione di un ...

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Operazione che farà felici gli azionisti soprattutto quelli di Schemaventotto, controllata dalla famiglia Benetton. Secondo le ultime comunicazioni alla Consob Schemaventotto detiene il 52,153% di Autostrade quindi a seguito della distribuzione di un acconto per il dividendo pari a 150 milioni ecco entrare nelle casse 78,22 milioni di euro. La società di revisione Kpmg ha rilasciato il suo parere secondo la normativa prevista e così è arrivato il via libera definitivo. «La determinazione dell'acconto sul dividendo 2006 - spiega una nota di Autostrade - nell'ambito dei limiti previsti dall'articolo 2433-bis del Codice Civile, è avvenuta sulla base della situazione contabile al 30 giugno 2006 di Autostrade, redatta in base ai principi contabili internazionali Ifrs, che presenta un utile netto di 245 milioni di euro anche tenuto conto dell'evoluzione prevedibile della gestione». Soldi freschi che vanno a rimpinguare le già fiorenti casse dei Benetton che sono impegnati già in molte partite nella finanza che conta. In attesa delle loro possibili prossime mosse soprattutto nel capitolo Telecom e Mediobanca, certamente un assegno che tornerà utile. Non è un mistero che la fanmiglia di Treviso sia molto attenta in questa fase a ponderare bene le scelte. L'obiettivo resta quello che ogni buon manager cerca di raggiungere ovvero diversificare con la maggior redditività possibile le proprie partecipazioni. E quella in Autostrade di soddisfazioni ai Benetton ne ha date davvero molte. La vera notizia su Autostrade è comunque un'altra. L'importo di 0,2625 euro per azione è stato calcolato in considerazione della prevista attuazione della fusione con la spagnola Abertis. Come dire nonostante i paletti posti soprattutto dal Ministro delle Infrastrutture l'operazione prosegue secondo i giusti canoni. Un primo segnale di questa tendenza si era avuto nei giorni scorsi quando Abertis aveva comunicato la distribuzione di un acconto sui dividendi per l'esercizio 2006 pari a 0,25 euro per azione. Aveva in definitiva seguito alla lettera con tanto di calcolatrice il concambio indicato nel progetto di fusione approvato dalle assemblee degli azionisti delle due Società lo scorso 30 giugno 2006. Ecco perchè il consiglio di amministrazione di Autostrade non ha fatto altro che applicare il concambio senza intaccare chiaramente i diritti degli azionisti a seguito del perfezionamento della fusione. «Il diverso importo degli acconti dividendo riconosciuti agli azionisti di Autostrade e di Abertis riflette - si legge nella nota della società - il rapporto di cambio, pari a 1 azione Autostrade ogni 1,05 azioni di Abertis di Classe A, sul quale, pertanto, la distribuzione degli acconti dividendo non ha alcun impatto. L'acconto dividendo, al lordo delle eventuali ritenute di legge, sarà messo in pagamento a decorrere dal prossimo 23 novembre in conformità a quanto indicato nel calendario finanziario della Società comunicato al mercato da Autostrade in data 25 gennaio 2006 ai sensi del Regolamento di Borsa Italiana». Una conferma che non sorprende gli analisti. «Questo è un chiaro segnale - spiega un operatore di una sim milanese - che l'accordo tra le due società è solido e vengono rispettati gli accordi finanziari nonostante le perplessità di alcune parti politiche. Il concambio prevedeva un acconto pari a 0,2526 euro (1,05 X 0,25) visto che il rapporto fissato tra azioni Autostrade-Abertis è una azione ogni 1,05». Con riferimento invece alle azioni Autostrade per le quali è stato esercitato il diritto di recesso, l'acconto dividendo sarà accreditato agli acquirenti delle stesse azioni a far tempo dalla data di efficacia della Fusione, contestualmente all'assegnazione in concambio delle azioni Abertis di Classe A. «In caso di mancata attuazione della Fusione entro il 31 dicembre 2006 - conclude la nota della società - tale acconto dividendo sarà accreditato agli azionisti recedenti, che rientreranno contestualmente nella piena disponibilità delle azioni oggetto del diritto

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