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Telecom, il riassetto passa da Mediobanca

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Bollorè: possibile intervento di Piazzetta Cuccia e Generali nel riordino del gruppo

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Mentre Pirelli fa fronte ai suoi impegni con le banche azioniste di Olimpia e sale all'80% della cassaforte che controlla il 18% di Telecom. Intanto il socio francese di Mediobanca Vincent Bollorè indica un possibile ruolo nel riassetto ai piani alti della catena di controllo del gruppo presieduto da Guido Rossi per Piazzetta Cuccia e la partecipata Generali. Quanto alla riorganizzazione del gruppo telefonico, l'ex presidente di Telecom Marco Tronchetti Provera dalle colonne del Financial Times afferma che «i contenuti media nelle tlc sono una priorità. La convergenza è ancora una priorità, ma è necessario tenere conto dei cambiamenti tecnologici». Un cambiamento di rotta che, dice Tronchetti, non ha potuto spiegare al mercato: «Stavamo preparando un roadshow, ma il giorno dopo c'è stata la reazione inaspettata del governo». Intanto, il responsabile delle Relazioni istituzionali di Telecom Italia, Riccardo Perissich nell'audizione avuta con le Commissioni Lavoro di Camera e Senato ha dato rassicurazioni sui livelli occupazionali: «Non ci sono esuberi, le attività di scorporo non sono collegate a dismissioni. Non ci sono numeri, stiamo lavorando» ha detto poi rispondendo alle preoccupazioni dei sindacati, secondo i quali nel perimetro della newco per il mobile andrebbero 18 mila lavoratori contro i 9 mila originari di Tim. Intanto in Borsa i titoli della scuderia Tronchetti Provera hanno vissuto una giornata in gran spolvero. Telecom è salita dell'1,98% a 2,265 euro, Telecom Italia Media l'1,32% a 0,3598 euro. Più cauta Pirelli (+0,35% a 0,684 euro) mentre Camfin è balzata in avanti del 2,71% a 1,438 euro. «Mediobanca e Generali sono già azionisti, è normale che supportino una grande compagnia italiana» ha dichiarato il finanziere Vincent Bollorè, azionista e consigliere di Piazzetta Cuccia. «È normale - ha aggiunto a margine della riunione del direttivo del patto di sindacato di Mediobanca - sono due grandi attori dell'economia italiana, è normale che giochino un ruolo». A una domanda diretta su un sindacato tra gli azionisti del gruppo di tlc o di un ingresso di Mediobanca e Generali in Olimpia, Vincent Bollorè ha però risposto: «non lo so, nessuno me ne ha parlato». Nè il presidente di Capitalia Cesare Geronzi, ha confermato un interesse per Olimpia da parte del gruppo capitolino. Per ora si registra solo il rafforzamento all'80% di Olimpia di Pirelli (Benetton resta al 20%) con l'acquisto delle partecipazioni da Intesa e Unicredit (il 4,77% da ognuna, per un corrispettivo pari a circa 585 milioni di euro per ciascuna banca). L'acquisizione delle quote in Olimpia di Unicredit e Intesa «è stata finanziata da liquidità e con l'utilizzo di linee di credito a disposizione» precisa Pirelli. L'impatto sull'indebitamento finanziario netto di Pirelli è di circa 1.040 milioni di euro «in quanto l'esborso sostenuto (circa 130 milioni di euro) è stato già contabilizzato applicando i principi contabili Ifrs - spiega la nota - nell'indebitamento della società». Per fine 2006 la società conferma la previsione di indebitamento finanziario netto di circa 2 miliardi di euro. L'ex presidente di Telecom è tornato a ribadire, dalle colonne del Financial Times che «Prodi sapeva». «Spiegai - ripete Tronchetti al giornalista inglese - al primo ministro che avevamo bisogno di essere liberi. Tim fu menzionata chiaramente, non c'è dubbio». La flessibilità era necessaria «per trarre vantaggio da tutte le opportunità offerte dai network di prossima generazione» anche se non era ancora stata presa alcuna decisione definitiva per la vendita di asset. Tronchetti insiste: «Non ho mai visto niente del genere in vita mia. Non penso che una società come Telecom Italia possa portare avanti il proprio business senza un atteggiamento almeno neutrale da parte del Governo». Il premier, che oggi sarà in Senato per riferire sulla vicenda Telecom, non raccoglie e a rispondere a Tronchetti è il suo portavoce Silvio Sircana: «Il Financial Times è una fonte autorevole, ma non è detto che le f

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