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Crisi Alitalia, il governo scende in campo

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Prodi assegna i ruoli ai ministri. A Bersani il compito di studiare le strategie per il rilancio

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Il governo è pronto a intervenire nella vertenza tra azienda e sindacati e oggi il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi ha convocato i sindacati per tentare di scongiurare lo sciopero di 24 ore del trasporto aereo proclamato per venerdì. Tutto questo mentre il numero uno della compagnia, Giancarlo Cimoli, ha presentato ieri al governo la prima parte aggiornata del piano industriale che contiene un'ulteriore taglio delle spese. Il piano di Prodi. Il governo provvederà a suddividere ruoli e compiti, in particolare tra i ministeri dell'Economia, dello Sviluppo economico e dei Trasporti. Prodi avrebbe, dunque, indicato le linee per affrontare il dossier Alitalia. Il ministero dell'Economia deve occuparsi del futuro del pacchetto azionario detenuto dal Tesoro (49,9%), il ministro dello Sviluppo economico Pier Luigi Bersani deve studiare le strategie per il rilancio, e Bianchi deve garantire un regolare servizio di trasporto aereo nel Paese. Ciascuno per la propria competenza, quindi, anche dopo aver esaminato l'aggiornamento del piano industriale di Cimoli, dovrà predisporre le iniziative ritenute necessarie per affrontare i problemi della compagnia da sottoporre all'esame di Prodi e al Consiglio dei ministri, presumibilmente agli inizi di ottobre. Con questa strategia, e con i primi nuovi elementi del piano elaborati dall'Alitalia, Bianchi intende oggi scongiurare lo sciopero nazionale di venerdì e affrontare il nodo delle procedure per la cessione dei due rami d'azienda (It e gestione amministrativa) su cui sono andati a vuoto due incontri fra Alitalia e Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Sult. Il nuovo piano di Cimoli. I sindacati da tempo chiedo un cambiamento al vertice della compagnia. Cimoli, però, tiene duro e sta lavorando alla revisione del piano industriale. Dopo la parte economico-finanziaria presentata ieri al governo, l'Alitalia dovrà consegnare quella relativa allo sviluppo. Al lavoro ci sono numerosi consulenti, molti dei quali fanno capo all'advisor Mc Kinsey che, in relazione alle strategie, starebbero preparando un dossier in cui si sottolineerebbe la possibilità di sviluppo dell'Alitalia evidenziando, però, la presenza di ostacoli su questo cammino. Fra i problemi messi in evidenza dall'advisor, l'attuale assetto del trasporto aereo. Nella semestrale, la compagnia aveva indicato che l'andamento negativo dei conti (perdite per 221 milioni di euro) è da attribuire sia al caro-petrolio, sia agli scioperi di gennaio, sia alla forte concorrenza delle compagnie low cost. È proprio su quest'ultimo punto che sembra concentrarsi l'attenzione della compagnia. Che vuole rafforzarsi nel mercato domestico ed essere leader per i collegamenti dai mercati mediterranei, medio-orientali e dell'Europa dell'Est ma è insidiata dalle compagnie a basso costo.

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