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Trenitalia, nuovi vertici per rimettersi in corsa

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Oggi l'assemblea nomina presidente e ad. In uscita Testore, in pole position Forlenza e Soprano

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Oggi infatti è prevista l'assemblea che darà il via al riassetto dei vertici, dopo l'archiviazione nei giorni scorsi della semestrale che ha visto le perdite salire a 1.022 milioni di euro dai 172 milioni del 2005 e con la previsione di un ulteriore peggioramento a fine anno di oltre 1.700 milioni. La società del gruppo Ferrovie dello Stato che gestisce le attività di trasporto passeggeri e di logistica è ancora senza vertici. L'amministratore delegato e il consiglio di amministrazione, infatti, sono scaduti a fine maggio e non sono mai stati rinnovati. Il nuovo assetto di vertice, che costituisce il necessario completamento del rilancio del gruppo visto che segue la nomina di Mauro Moretti ad amministratore delegato delle Ferrovie, vede in pole position una coppia di nomi composta dal neopresidente che dovrebbe essere Francesco Forlenza, mentre al posto dell'ad Roberto Testore, dovrebbe andare Vincenzo Soprano, direttore delle strategie delle Fs al tempo in cui le ferrovie erano in mano a Giancarlo Cimoli. Nei giorno scorsi era stato fatto anche il nome del responsabile della direzione finanza, Luigi Lenci. Forlenza dovrebbe tuttavia mantenere l'attuale incarico di responsabile del personale della holding. Moretti punterebbe anche a modificare la struttura di Trenitalia, attualmente disegnata come una piccola holding speculare a Fs e ramificata nelle tre Divisioni Trasporto, Trasporto regionale e Cargo. Il riassetto prevede l'alleggerimento della struttura centrale a favore di un rafforzamento delle singole Divisioni. Luisa Velardi, della divisione Trasporto regionale di Trenitalia, dovrebbe andare alla guida della Divisione Trasporto media lunga percorrenza, Gianfranco Laguzzi al trasporto regionale, Giuseppe Smeriglio al momento potrebbe essere confermato alla Cargo. Il rinnovo dei vertici è uno dei primi tasselli che dovrebbe consentire a Moretti di rilanciare il gruppo delle Ferrovie. Nei giorni scorsi Moretti, ha declinato ogni commento sulla drammatica situazione dei conti della società. Ma non è mancato un breve accenno alle tariffe ferme da anni. «Non si può continuare a dire no all'aumento dei prezzi perché non c'è abbastanza qualità. Poi non c'è capitale per comprare i treni», ha detto Moretti.

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