Alitalia, anche Veltroni chiede una svolta
Ma l'alto numero di adesioni di ieri è una vittoria dal sapore amaro, perché non farà altro che gravare sul precario bilancio della compagnia. La protesta, però, potrebbe essere l'ultimo atto di forza se dovesse rappresentare il colpo di grazia inferto al presidente e amministratore delegato, Giancarlo Cimoli. Azienda e lavoratori sono ormai al punto di rottura e un riavvicinamento appare impossibile, come dimostra il tentativo di mediazione fallito ieri mattina dai vertici della Magliana per scongiurare lo stop dei voli. Cimoli è ormai all'angolo e secondo inidscrezioni starebbe già contrattando la sua buonauscita milionaria. Al suo posto potrebbe arrivare l'attuale ad di Aeroporti di Roma, Maurizio Basile. Ieri anche il sindaco di Roma è sceso in campo: su Alitalia «è ormai necessaria una svolta», ha detto Walter Veltroni. La stessa cosa chiedono al governo i sindacati forti della riuscita, per la verità annunciata, di uno sciopero che ha registrato adesioni alte, tra il 60 e l'80%, con punte del 90%, dice il Sult promotore della protesta alla quale hanno aderito Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl, Up. In 4 ore, dalle 12,30 alle 16,30, Alitalia ha cancellato 67 voli su 267; 80 i voli cancellati invece secondo i piloti. Per la compagnia, le adesioni si sono fermate al 6% tra il personale di volo, al 20% tra quello di terra. Cifre contestate naturalmente dai sindacati i quali minacciano «un nuovo blocco di tutto il trasporto aereo nei prossimi giorni», questa volta di 24 ore, se il governo non interverrà presto. La posta in palio, dunque, è l'uscita di Cimoli e il cambio di guardia ai vertici della compagnia. Il dossier Cimoli attende il premier Romano Prodi, di ritorno dalla Cina, e l'azionista di riferimento, il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa. Unica voce fuori dal coro è quella della Uiltrasporti (che non aderirà a eventuali altre proteste) che ha incontrato ieri mattina i vertici dell'Alitalia: «Il rilancio di Alitalia non si fa chiamando un altro amministratore delegato», ha detto il segretario generale, Luigi Angeletti. Nell'incontro, sulle esternalizzazioni delle due attività di informatica e amministrazione Servizi (Dsr e servizi amministrativi), Alitalia si è impegnata a mantenere il 51%, ha riferito il numero uno Uilt, Giuseppe Caronia; sì inoltre alla riapertura del rinnovo dei contratti del personale di terra, nell'ambito del confronto sulla rivisitazione del piano industriale pronto tra 10 giorni. Aperture che tuttavia non bastano al fronte sindacale: in una nota unitaria, tutte le sigle chiedono «fermamente al Governo un intervento per l'annullamento di tutte le iniziative attivate dal vertice Alitalia che minano il futuro dell'azienda e incidono sui lavoratori dell'intero trasporto aereo».