Alitalia, colpo di grazia dei sindacati a Cimoli
Ma la compagnia, in un incontro fissato per le 9,30 del mattino, gioca l'ultima carta per sparigliare i sindacati e ridurre gli effetti della manifestazione di protesta. Il responsabile delle risorse umane Massimo Cestaro incontrerà infatti stamani i sindacati confederali di categoria Filt-Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti e Ugl (che aderiscono alla protesta proclamata dal Sult), a cui dovrebbe comunicare che manterrà la maggioranza del 51% (e non scenderà più al 20%) nella partnership con Eds per le attività di informatica, e con Accenture per quelle di amministrazione. E se da un lato le organizzazioni dei lavoratori potrebbero accettare le novità sulle due attività di Alitalia Servizi come garanzia di mantenimento dell'unitarietà del gruppo aziendale - ma a patto che l'azienda blocchi le procedure di cessione dei due rami d'azienda - dall'altro intendono chiedere di riavviare il rinnovo dei contratti la cui moratoria è scaduta il 31 dicembre 2005 e di condividere gli aggiornamenti al piano industriale. Richieste importanti, che se non saranno accolte porteranno (come probabile) il dossier direttamente sul tavolo di Prodi. Che dovrà fare luce soprattutto sul cambio al vertice, con la poltrona del presidente Giancarlo Cimoli sempre più in bilico perché accusato di non aver portato l'Alitalia fuori dal tunnel delle perdite. L'ultimo attacco al presidente, era arrivato appena due giorni fa dal ministro dei Trasporti Bianchi, ma prima di lui, a pronunciarsi per un cambio al vertice erano stati Rutelli, Di Pietro e Pecoraro Scanio. Per Giuseppe Caronia, segretario generale della Uiltrasporti - interessata più che al cambio dei vertici al piano industriale - è necessario un intervento immediato dell'Esecutivo: «Incalzeremo l'azionista e il governo, affinchè si assumano per intero le proprie responsabilità e indichino chiaramente le soluzioni che intendono proporre». Mentre per l'Unione Piloti «dalle dichiarazioni del management si evince solo il tentativo di scaricare le gravi responsabilità che hanno portato nuovamente Alitalia sull'orlo del baratro». Quanto all'aggiornamento del piano industriale, indiscrezioni parlano della creazione di ulteriori sei mini basi oltre a quella attuale di Venezia. Ma c'è chi sospetta che questa scelta sia mirata a creare i punti di partenza per voli di feederaggio, diretti a Parigi, che poi proseguirebbero verso destinazioni intercontinentali, nell'ottica di un'alleanza con Air France. Anche se per risollevare le sorti della compagnia, resta aperta anche l'ipotesi di un partner orientale. Sulla carta, ci sarebbe l'imbarazzo della scelta per una partnership tra Alitalia e una compagnia asiatica, sia essa mediorientale piuttosto che cinese: da Emirates a China Southern passando per Malaysian.