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Rinviate le decisioni sulle alleanze

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Bpi, primi effetti della cura Gronchi In bilancio torna un utile di 92 milioni

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Ieri è arrivata la prima conferma dell'opera di risanamento avviata con l'ingresso nella ex Lodi di Divo Gronchi: il primo semestre del 2006 si è chiuso con un utile netto di 92 milioni di euro contro una perdita di 181,6 milioni dello stesso periodo di un anno fa. Un risultato che secondo la nota emessa a fine consiglio «è in linea con il piano industriale 2006-2009». La fase di difficoltà insomma è finita. «E i risultati evidenziano l'attività svolta dal gruppo per risolvere la fase di difficoltà e rallentamento dell'attività gestionale che aveva caratterizzato la seconda metà dello scorso esercizio» ha spiegato la il comunicato ufficiale della banca. Ad aiutare l'istituto a riportare in nero l'ultima riga del bilancio sono stati il venire meno delle componenti di costo e delle rettifiche straordinarie che hanno segnato il 2005 dopo la gestione di Fiorani. Ma anche il forte impulso alla ripresa dell'attività operativa. Un rilancio quello della Bpi registrato anche a livello patrimoniale «grazie all'apporto dei mezzi freschi dall'aumento di capitale conclusosi ai primi di agosto 2006». I conti in attivo consentono ai vertici lodigiani di muovere con maggiore tranquillità nelle imninenti aggregazioni. Ieri però dal consiglio non è arrivata nessuna decisione. Stretto fra chi vorrebbe una forte alleanza approfittando delle favorevoli condizioni del sistema per le fusioni e chi, fra lo zoccolo duro dei soci lodigiani teme la perdita di autonomia, il consiglio della banca ha rimandato ogni decisione ufficiale su un eventuale matrimonio o anche solo sulla riduzione della lista dei quattro candidati Bpm, Bpvn, Bper e Bpu. Intanto in Borsa la Bpi è salita dello 0,45% a 9,7 euro, mentre la Bpu, sui conti semestrali diffusi ieri in mattinata, è scesa dell'1,55% a 21,5. In calo anche la Bpvn (-1,24% a 22,2) e la Bpm (-0,75% a 10,3), mentre la Bper è salita dello 0,85% a 17,9. Nell'attesa della decisione della Popolare Italiana il gruppo Bpu è venuta incontro ai dubbi e alle perplessità della base dei soci della ex Lodi proponendo un'unione di tipo «federativo puro» che, sotto una holding, consenta di conservare ampie autonomie. L'istituto bergamasco ha proposto una aggregazione secondo delle «linee guida strategiche» volte alla creazione di un «gruppo bancario federativo, polifunzionale e integrato». La Bpu comunque ha chiuso il semestre con un utile a 380 milioni di euro, in crescita del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2005 (e del 22,3% al netto delle componenti non ricorrenti). Migliora anche il margine di interesse, salito a 796 milioni di euro (+4,4%) e le commissioni nette, pari a 424 milioni di euro (+11,8%)

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