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Fiat da record, in Borsa vale 12 euro

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Marchionne convince tutti. A Piazza Affari scambiato il 3% del capitale

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Al termine delle contrattazioni, che hanno visto scambiati quasi 33 milioni di pezzi, il 3% del capitale ordinario, il titolo del Lingotto ha guadagnato il 3,07% a 12,15 euro. Una quotazione che aveva lasciato alla fine di maggio del 2002. Sicuramente altri tempi. Al timone del gruppo automobilistico c'erano ancora l'avvocato, Giovanni Agnelli, che in qualità di presidente vagliava le strategie di Paolo Fresco e dell'amministratore delegato Gabriele Galateri. Da quel momento la casa torinese vide il valore delle azioni cominciare una parabola discendente rispetto al prezzo di 20,21 euro segnato il 13 settembre del 2001, due giorni dopo l'attacco alle Twin Towers. Oggi la cura dell'ad Marchionne ha fatto effetto. E i conti della società - 13,6 miliardi di euro di fatturato e 330 milioni di euro di utile nel secondo trimestre 2006 - si riflettono sull'appeal esercitato in Borsa dalle azioni. Il primo giorno in cui l'ad si è seduto sulla plancia di comando della Fiat, il primo giugno del 2004, il titolo valeva solo 5,7 euro, mentre lo scorso 2 gennaio, alla riapertura di Borsa dopo la pausa di Capodanno, la quota raggiunta era quella dei 7,3 euro. Dall'inizio del 2006 ad oggi, l'impennata di Fiat a Piazza Affari è stata, complessivamente, del 62,4%, il 113% dall'insediamento dell'ad. A far correre il Lingotto sono state una serie di considerazioni. La prima espressa dallo stesso Marchionne sul riacquisto, da Mediobanca, del 29% di Ferrari. «Come ho già detto - ha spiegato da Nanchino - entro fine mese chiuderemo» la partita con Piazzetta Cuccia. Accanto alle parole rimbalzate dalla Cina - dove è in corso la missione politico-economica italiana - buon effetto tra gli investitori è stato destato anche dalle vendite della Grande Punto, giunte a quota 180 mila esemplari in Italia a un anno dal suo lancio, e dai movimenti verso l'alto registrati sui principali mercati borsistici dalle altre big dei motori a livello internazionale. Sui mercati, oltre a Fiat, la giornata di contrattazioni ha regalato soddisfazioni anche a colossi del calibro di Bmw (+1,49% a 40,20 euro) e Peugeot (+0,78% a 43,81 euro) oltre a DaimleChrysler (+1,99% a 41,45 euro), Volkswagen (+1,95% a 64,28 euro) e Renault (+0,67% a 90,60 euro), tutti e tre attivi sia nella produzione di auto che di veicoli industriali.

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