Alitalia, la Borsa boccia la guida di Cimoli
«Doveva essere l'anno della svolta - è stato il commento di un operatore di Piazza Affari - ma il problema è che la svolta non si vede» e, soprattutto, le difficoltà finanziarie potrebbero influire negativamente sul processo di aggregazione con l'eventuale partner finanziario. Alla luce degli ultimi dati di bilancio e delle decisioni annunciate dall'azienda riguardante la cessione di alcuni asset del settore servizi, i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil (Filt, Fit e Uilt), l'Ugl e l'Unione dei Piloti invitano i dipendenti Alitalia ad aderire in massa allo sciopero previsto per il 18 settembre. E minacciano la proclamazione in tempi brevi di uno sciopero generale del settore senza interventi immediati da parte del governo. «Alla luce delle decisioni prese da questo management (e onestamente sembra alquanto difficile pensare che non siano state condivise almeno da una parte del governo) - è scritto in un comunicato sottoscritto dalle cinque sigle sindacali - tutti i lavoratori sono tenuti a dare una grande prova d'unità e compattezza per rispedire al mittente le scelte e l'arroganza messe in essere dall'Alitalia, che si aggiungono alle ormai quotidiane violazioni contrattuali e degli accordi, negando il diritto dei lavoratori a vedersi rinnovato il contratto di lavoro come da precisi impegni». Ieri intantio si è tenuto il tavolo tecnico al ministero dei Trasporti tra i rappresentanti del dicastero, i sindacati e altre realtà del settore (Enac compresa) per discutere della riorganizzazione del trasporto aereo. L'incontro però si è concluso in breve e con un nulla di fatto, anche a causa dell'assenza del ministro dei trasporti Alessandro Bianchi, impegnato con il Consiglio dei ministri, che lo aveva fortemente voluto. Inoltre è stato deciso che Cimoli, sostenga un'audizione alla Camera in commissione Trasporti dopo la pubblicazione dei dati della semestrale che, oltre alla maxi-perdita, hanno tolto il velo sulla reale situazione dell'azienda con il mancato raggiungimento dell'obiettivo dell'utile netto e operativo per il bilancio 2006. In attesa del nuovo piano industriale, promesso per ottobre, ieri pomeriggio il numero uno di via della Magliana ha comunque chiesto ai sindacati di mettersi nuovamente intorno a un tavolo per dar vita a «un patto» e cooperare al rilancio di Alitalia. L'opposizione chiede chiarezza. «Il tonfo in Borsa del titolo Alitalia richiede un intervento urgente da parte del Governo che invece si è defilato», ha dichiarato Maurizio Lupi, responsabile nazionale Infrastrutture di Forza Italia. «Noi vorremmo che l'assenza totale in questa vicenda da parte del Governo nascondesse in realtà l'intento di far pagare ad Alitalia il prezzo di una crisi più ampia e strutturale che investe il settore industriale e anche la volontà di farne l'ennesimo esempio di lottizzazione, naturalmente con l'uso di risorse pubbliche». Critiche arrivano anche dalla maggioranza. «Ormai è chiaro che il piano Cimoli era un progetto esclusivamente finanziario e d'immagine: il crollo odierno del titolo Alitalia ne è una conferma», ha detto il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli.