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Enel, quattro miliardi per Putin

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Nel mirino le centrali russe di Rao-Ues. Interesse anche per tre società turche

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E l'amministratore delegato, Fulvio Conti, è pronto a mettere sul piatto 4 miliardi di euro per comprare nuove centrali energetiche. La prossima settimana il numero uno del gruppo elettrico sarà a Mosca per riprendere il dialogo con i vertici di Rao-Ues, la società guidata dal presidente e amministratore delegato Anatoly Chubais che intende mettere in vendita il proprio parco di centrali a carbone, idroelettriche e di altro tipo raggruppandole in genco con una capacità individuale di 8-9 mila megawatt. Ieri, al 50esimo forum sulla responsabilità sociale delle imprese, Conti ha spiegato che sono ripresi i contatti. «Enel è già presente in Russia con una propria società di trading creata con un partner locale, rilevata a suo tempo proprio dalla Rao-Ues - ha sottolineato l'ad del gruppo elettrico - Abbiamo sviluppato una buona presenza e ci sentiamo pronti e qualificati per un investimento importante». Nel corso della prossima visita a Mosca, Conti vedrà oltre a Chubais, anche l'amministratore delegato di Gazprom, Alexeiei Miller. Un altro grande mercato, molto interessante per Enel, è la Turchia: «Si tratta - ha spiegato Conti - di un grande protagonista del mercato europeo con una popolazione di 75 milioni di persone e con grandi capacità di spesa crescente». La Turchia «sta privatizzando le sue società di distribuzione elettrica, in preventivo ci sono già tre società per le quali vogliamo presentare un'offerta e ci stiamo attrezzando con la scelta di un partner locale». Si tratta della società di distribuzione che gestisce la parte asiatica di Istanbul, di un'altra società ad Ankara e di una terza nella regione di Sakarya. La gara, che si svolgerà con aggiudicazione d'asta, dovrebbe concludersi entro dicembre di quest'anno. Intanto resta aperto il fronte d'Oltralpe, con Enel che da mesi ha annunciato di volere conquistare la belga Electrabel controllata dalla francese Suez. Il Governo di Parigi però ha alzato le barricate. I deputati francesi sono entrati ieri nel vivo del dibattito sulla privatizzazione di Gaz de France con l'inizio dell'esame della muraglia di emendamenti eretta dall'opposizione che ha nuovamente mostrato la sua determinazione a fare ostruzionismo chiedendo nuovamente la pubblicazione del testo integrale in cui Bruxelles elenca le sue obiezioni alle nozze tra GdF e Suez. Un matrimonio che il Governo vuole proprio per scongiurare una possibile opa di Enel su Suez.

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