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di ELISABETTA TULLIANI NON È proprio una fuga dal lavoro, ma sono sempre di più gli occupati italiani ...

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A segnalare con i dati quanta poca fiducia i lavoratori abbiano delle future riforme in materia previdenziale è l'Inps, l'ente guidato da Gian Paolo Sassi, che ieri ha diffuso i numeri semestrali sulle richieste di uscita anticipata dal lavoro. Così da gennaio a giugno le domande di addio anticipato sono state 128 mila con un aumento del 16,4% rispetto al corrispondente periodo del 2005. Un'accelerazione che ha interessato anche le richieste per l'invalidità civile salite a 257.044 (+7,3%) e le indenità di maternità cresciute del 14,6% a quota 207.217. Non solo. Al boom di richieste si è aggiunto anche un record di quelle effettivamente accolte, salite a quota 126.134 (+65%) grazie anche allo smaltimento di un numero rilevante di pratiche accantonate. Un dato che avrà fatto venire i sudori freddi al ministro del Lavoro, Cesare Damiano, che ieri ha immediatamente gettato acqua sul fuoco. E tentato di rassicurare i lavoratori. «Confermo che non c'è nessuna intenzione del Governo di operare con tagli indiscriminati sul terreno delle pensioni» ha detto il ministro del Lavoro Damiano, a margine del seminario dei gruppi parlamentari dell'Ulivo in corso a Frascati. Damiano ha definito «interessante» la proposta di Enrico Morando a proposito di un'abolizione dello scalone in finanziaria, «così come ho considerato interessante l'impostazione data da Prodi». Ma, ha osservato Damiano, «lo scalone ha un costo. Vorrei reintrodurre la possibilità, negata dalla controriforma Maroni, di consentire ai lavoratori di andare in pensione anche prima dei 60 anni. Vogliamo rientrare nella logica di flessibilità e scelta - ha aggiunto il ministro -: questo comporta costi e compensazioni che intendiamo discutere con le parti sociali, con le quali - ha concluso Damiano - prenderemo gli accordi necessari, perchè per noi la concertazione è la via maestra». Parole che avranno forse effetto nel futuro. Per ora parlano i numeri. Le domande per l'anzianità arrivate nei primi sei mesi sono state 128.734 (+16,4%) ma lo stock delle domande esaminate nel periodo ha superato quota 169 mila (+40,1%). Le domande accolte sono state 126.134, in aumento del 65% rispetto alle 76.800 dei primi sei mesi del 2005. Il semestre non è stato positivo nemmeno dal punto di vista dell'anno sono cresciute anche le richieste di invalidità civile state 257.044, in aumento del 7,3% rispetto ai primi sei mesi 2005. Ma è stato boom anche per la maternità. Nello stesso periodo sono arrivate 207.217 domande di indennità collegate alla maternità (gravidanze ma anche aspettative), in aumento del 14,6% rispetto alle 180.751 arrivate nello stesso periodo del 2005. Le richieste di indennità di malattia sono state 377.763, in crescita del 17,6% rispetto allo stesso periodo del 2005. Crescono le richieste di cassa integrazione (+5,8% i soggetti coinvolti), ma diminuiscono quelle per l'indennità di mobilità (-2,7%).

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