Alitalia vende i servizi. A rischio mille posti
Pronta la cessione delle attività informatiche, amministrative e dei call center. Sindacati in rivolta
L'obbiettivo è fare cassa nell'ottica del risanamento dei conti, ma le intenzioni del numero uno della compagnia, Giancarlo Cimoli, hanno già alimentato il malumore dei sindacati. Per questo motivo si profilano nuove mobilitazioni dopo lo stop dell'altro ieri che ha messo a terra circa 180 aerei. Le segreterie unitarie di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl si riuniranno domani pomeriggio per «valutare iniziative da intraprendere a fronte di aperte violazioni degli accordi» dicono i sindacati, che potrebbero decidere di chiedere un incontro con il governo. La mobilitazione è legata alle comunicazioni da parte della compagnia, sulle procedure di cessione di asset quali servizi informativi (alla società Eds), e dei servizi amministrativi (ad Accenture), che coinvolgono circa 700 dipendenti: venerdì si sono registrate mobilitazioni e assemblee spontanee di lavoratori a Roma e a Napoli. A breve, secondo indiscrezioni, dovrebbe essere ufficializzato anche il via alla cessione dei servizi prenotazione e call center, che dovrebbero essere rilevati dalla società Almaviva; nel totale quindi la quota di lavoratori interessati salirebbe a un migliaio. «Dalla riunione di lunedì potrebbe scaturire anche la richiesta di un incontro con il governo, dato che è cofirmatario dell'accordo violato dall'azienda», dice Mauro Rossi, responsabile del trasporto aereo Filt. «Il governo non può continuare a voltarsi dall'altra parte, di fronte all'ennesima violazione e a una gestione finanziaria e operativa disastrosa», aggiunge Claudio Genovesi (Fit Cisl). Martedì è prevista la riunione del consiglio di amministrazione della compagnia per l'approvazione della semestrale, ma in quella sede potrebbero essere già formalizzate le cessioni. I tempi, comunque, sono stretti, visto che per la prossima settimana sono previsti i cda anche di Az Servizi e della controllante Fintecna. La vendita degli asset non strategici rientra tra gli impegni assunti da Cimoli con Bruxelles e le banche quando è partita la ricapitalizzazione. Entro ottobre, intanto, è atteso il pronunciamento del Tar del Lazio, al quale si è rivolta Alitalia con un ricorso contestando il giudizio dell'Antitrust sul sì condizionato all'acquisizione della compagnia Volare.