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Terna, conti record e soci più ricchi

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Utile netto a quota 190 milioni (+35,4%). Cedola più pesante del 6%

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Dopo il boom di investimenti - 134 milioni di euro nel primo semestre, in aumento del 60% - la società a cui fa capo la rete di trasmissione elettrica nazionale, ha chiuso con un utile netto a 190 milioni di euro, in aumento del 35,4% sullo stesso periodo del 2005. Un risultato complessivo superiore rispetto alle attese di mercato, quindi il 23 novembre la società guidata dall'ad Flavio Cattaneo distribuirà ai suoi azionisti un acconto sul dividendo per l'esercizio in corso di 0,053 euro, in aumento del 6% rispetto allo scorso anno. Ancora: i ricavi si sono attestati a 658,4 (+31,8%), l'Ebit a 378,6 (+42,2%) e il mol è stato di 477,5 milioni (+37,2%). Non solo: nel semestre è diminuito il fenomeno dei cosiddetti «mini-blakout». Il tempo medio di interruzione, spiega Terna, è passato da 0,29 minuti/periodo dei primi sei mesi 2005 a 0,24 minuti/periodo con un calo del 17%. Dei 134 milioni investiti infatti, 123 sono relativi a investimenti in immobilizzazioni materiali effettuati in Italia (+50%), «a conferma della implementazione puntuale del piano di sviluppo della rete di trasmissione nazionale». «Un ottimo risultato» ha commentato l'ad Flavio Cattaneo da un anno alla guida della società sottolineando che «il management di Terna ha dimostrato, con le ultime realizzazioni, di focalizzarsi sugli obiettivi strategici della rete in italia e su tutti gli indicatori economici». Nei prossimi mesi, la società continuerà a concentrarsi sull'unificazione della rete, sperando, come ha sottolineato l'ad, che «entro un paio di settimane» Aem ed Edison decidano a chi affidare il 5% ancora nelle loro mani. Il focus resta comunque esclusivamente la rete elettrica. La più volte ipotizzata fusione tra Terna e Snam Rete Gas, che controlla invece la rete dei gasdotti, «non è in agenda», ha infatti sottolineato Cattaneo, precisando comunque che la decisione non spetta alla società. E sul fronte degli investimenti fuori dai confini italiani, Cattaneo ha spiegato che «guardiamo anche a quelle potenziali opportunità di investimento e di attività all'estero che garantiscono ritorni superiori a quelli italiani, e proporzionati al profilo di rischio dei paesi in esame». Mentre per quanto riguarda il Brasile Terna proseguirà nei prossimi mesi la quotazione delle controllate, ma solo, come si legge in una nota, se «le condizioni di mercato saranno positive».

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