Banca Mondiale: Il Belpaese 82esimo nella classifica internazionale
Ancora più giù dunque rispetto al sessantanovesimo posto occupato lo scorso anno. A dirlo è l'indagine della Banca Mondiale sui paesi dove è più facile fare affari. Singapore conquista il vertice della classifica prendendo il posto della Nuova Zelanda, passata in seconda posizione, mentre gli Stati Uniti sono terzi in graduatoria seguiti da Canada e Hong Kong. L'Italia è appena sopra la metà classifica dei 175 paesi considerati, mentre compaiono nel drappello di testa nazioni europee come Gran Bretagna (sesta), Danimarca (settima), Norvegia (nona), Irlanda (decima) e Germania (21esima). Tra i grandi paesi emergenti, la Cina si trova poco sotto l'Italia al 93esimo posto, in risalita dal 108esimo posto di un anno prima, mentre l'India è al 134esimo posto. Rispetto all'anno precedente, l'Italia è stata superata da paesi come Kazakhstan, Serbia, Giordania, Colombia, Tunisia e Panama. A rincarare la dose sulla difficoltà di avviare e gestire aziende in Italia è arrivato ieri anche il richiamo del Fondo Monetario Internazionale secondo il quale il mercato dell'intermediazione fininziaria in Italia è ancora troppo rigido, a forte predominanza bancaria e scarsa presenza di fonti di finanziamento alternative. Secondo gli economisti di Washington l'eccessivo peso dei prestiti di origine creditizia può avere anche conseguenze negative sulla crescita, rendendo i consumi maggiormente dipendenti dal ciclo economico e rallentando lo spostamento delle risorse dai settori economici tradizionali a quelli piu' innovativi. A far compagnia all'Italia tra i Paesi più «bancodipendenti» ci sono Francia, Germania e Giappone.