Aem e Asm pronte alle nozze
Oltre a quella della Borsa, che ieri ha premiato i due titoli con un rialzo dello 0,34 a 2,08 per Aem e 0,46% a 3,3 euro per Asm. Intanto, il progetto industriale per la costituzione della superutility del Nord dovrebbe vedere la luce, come ha spiegato la Moratti, entro fine anno. Il nuovo gruppo, agli attuali valori di Borsa, capitalizzerebbe circa 6,3 miliardi di euro e avrebbe il controllo (in coabitazione con Edf) di Edison e una quota del 20% in Endesa Italia (rispettivamente secondo e terzo gruppo nella generazione elettrica in Italia), oltre a essere azionista di maggioranza, tramite Edison, nell'ex genco Edipower. Una superutility con una base di circa 2,2 milioni di clienti spalmati su quattro province lombarde (oltre Brescia e Milano, anche Bergamo e Como) a cui fornirà acqua, energia elettrica, gas, servizi ambientali. Un matrimonio «condiviso sotto il profilo industriale», hanno convenuto i due primi cittadini. Nonostante le complessità del progetto (ancora tutta da definire governance e modalità di aggregazione che «non è detto sia una fusione» secondo Corsini) il sindaco di Brescia ha aperto la porta ad altre ex municipalizzate, «spendendo» in particolare il nome di Enia, su cui Giuliano Zuccoli, presidente di Aem, aveva già dato il suo benestare. Si tratta di «un salto notevole a livello di massa critica», ha precisato la Moratti, aggiungendo che allo studio c'è l'ipotesi di accorpare in Aem sia Amsa, l'azienda di servizi ambientali del Comune, che Mm, la Metropolitana Milanese che si occupa anche dei servizi idrici. Una mossa per avvicinare il modello di business di Aem a quello di Asm che già si presenta come un'azienda di servizi integrati. Resta il nodo, da affrontare nei prossimi mesi, sul «governo» nel nuovo gruppo: il Comune di Brescia da sempre chiede un ruolo paritario. In dote porta una capitalizzazione di Borsa superiore della sua quota rispetto a quella del Comune di Milano e una maggiore solidità finanziaria di Asm rispetto ad Aem.